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Putin tiene alla larga pure Lavrov, e stavolta il Dna non c'entra. Perché lo fa sedere a quattro metri... (foto)

Federica Pascale
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Questa mattina si è svolto a Mosca un incontro tra il Presidente Vladimir Putin e il suo ministro degli Esteri, Serjey Lavrov, con il quale è stato affrontato il tema scottante della crisi ucraina. Oltre alle dichiarazioni susseguenti all’incontro, torna a far discutere la modalità scelta dal Presidente Putin di svolgere gli incontri. 

Come avvenuto precedentemente con il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, in visita al Cremlino la settimana scorsa, anche questa volta a dividere Putin da Lavrov c’è un lungo tavolo riunioni. 

Dalle immagini del colloquio, che è stato trasmesso in televisione, colpisce la distanza, forse eccessiva, tra i due. Per la precisione, sono cinque le postazioni che dividono il Presidente dal suo braccio destro. 

 

Questa volta si tratta di un tavolo meno lussuoso, probabilmente d’uso più frequente rispetto al tavolo laccato bianco con profili in oro che ha tenuto distanza tra i due capi di Stato. Tra l’altro, un pezzo unico realizzato in Italia, e che sembra valere circa 100mila euro.

Nel caso di Macron, la distanza importante era stata giustificata dal fatto che il Presidente francese si era rifiutato di effettuare un tampone molecolare prima dell’incontro, perché sembra non volesse che i russi “mettessero le mani sul suo Dna”, come riporta l’agenzia Reuters. Questa volta, però, il super distanziamento dal capo della diplomazia russa appare ingiustificato.

 

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