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I vaccinati recenti rischiano di più, l'Iss sbaglia ancora. Poi si corregge

Dario Martini
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L’Istituto superiore di sanità ci ricasca. E due giorni fa ha diffuso il bollettino di sorveglianza settimanale con un errore macroscopico. Il documento più importante per monitorare il contrasto alla pandemia contiene una tabella che lascia sbigottiti. Scopriamo, infatti, che i vaccinati recentemente corrono più rischi di coloro che hanno ricevuto il siero molto tempo prima.

 

 

 

 

 

Secondo l’Iss, nel periodo che va dal 26 novembre al 26 dicembre scorso, su 26,3 milioni di vaccinati da meno di 4 mesi ci sono state 7.594 ricoverati in area medica e 534 in terapia intensiva. Invece, tra i 13,5 milioni di vaccinati da più tempo, da più di quattro mesi, ci sono stati 1.055 ricoverati non gravi e soli 70 in terapia intensiva. È evidente già a colpo d’occhio che qualcosa non torna. Allora, abbiamo calcolato le percentuali, da cui l’errore risulta ancora più evidente. Secondo il rapporto dell’Iss, un vaccinato da meno di 120 giorni ha una possibilità dello 0,002% di finire in terapia intensiva, mentre chi è vaccinato da più di 120 giorni corre un rischio dello 0,0005%. Dovrebbe essere esattamente il contrario. E infatti lo è. L’Iss se ne è accorto con 24 ore di ritardo. E ha corretto i dati.

 

 

 

 

 

Qual’è stato l’errore? Che ha invertito i segni matematici «<» («minore di») con «<» («maggiore di»), come si vede nelle due tabelle pubblicate a fianco. È lo stesso sbaglio commesso martedì 11 gennaio, quando l’errore macroscopico era contenuto nel grafico consegnato al governo e mostrato in conferenza stampa. Insomma, errare è umano. Perseverare è diabolico.

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