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Super green pass, bomba di Crisanti: è obbligo vaccinale, serve la manleva sugli effetti collaterali

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Si fa presto a dire super green pass, ma c'è un nodo giuridico da sciogliere. Grosso come un macigno, almeno secondo il virologo Andrea Crisanti che, alla vigilia del Cdm di mercoledì 5 gennaio in cui il governo deciderà la nuova infornata di restrizioni, sgancia la bomba sul consenso informato del vaccino anti Covid. E della manleva, ovvero dell'esonero di responsabilità per i possibili eventi avversi. 

 

Come è noto l'orientamento del premier Mario Draghi e del suo esecutivo è estendere l'obbligo del certificato verde che attesta vaccinazione o guarigione dal Covid a tutti i dipendenti, pubblici e privati. Ma se il certificato diventa una condizione necessaria per il lavoro allora "siamo di fronte a un obbligo vaccinale di fatto", afferma Crisanti, e per questo "il super green pass dovrebbe essere accompagnato da una revisione del consenso informato e da una manleva generalizzata contro ogni effetto indesiderato del vaccino".

 

Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova spiega così quali sono gli ostacoli giuridici emersi nelle riunioni tecniche del governo. Dal punto di vista politico nel corso della Conferenza delle Regioni che si è riunita oggi i governatori avrebbero dato un sostanziale via libera al super green passi per i lavoratori, ma anche all’eventuale introduzione di un obbligo vaccinale "graduale", ossia a partire dalle categorie più fragili. 

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