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Il super green pass per lavorare non partirà subito per tutti. A chi tocca l'obbligo già a febbraio

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Ormai ci siamo, il governo di Mario Draghi sta mettendo a punto le nuove misure contro l'impennata di casi di Covid dovuti in buona parte dal diffondersi della variante Omicron. Restrizioni che si traducono con un nuova stretta per chi non si è ancora vaccinato. Mercoledì 5 gennaio ci sarà il primo Consiglio dei ministri del 2022 e il pacchetto di misure vedrà la luce in un nuovo decreto Covid che comunque non conterrà l'obbligo vaccinale indiscriminato per tutti i maggiorenni. 

 

La misura che appare ormai certa è l'estensione del super green passi ai luoghi di lavoro a partire da febbraio, dando così modo alle imprese si adeguarsi al nuovo regime normativo, anche alla luce delle numerose defezioni dovute ai dipendenti contagiati o in quarantena. Insomma, si potrà lavorare soltanto se si è vaccinati o guariti dal virus, il semplice tampone negativo non sarà più un requisito valido. 

 

La novità delle ultime ore, emersa dalle riunioni tecniche per mettere a punto il provvedimento, è che l'obbligo di certificato rafforzato non scatterà contemporaneamente per tutti i settori produttivi. In pole position ci sarebbero i dipendenti della Pubblica amministrazione, scrive il Messaggero, misura che riguarderà poco meno di un milione di dipendenti statali ancora non vaccinati. 

 

Chi ha parlato con il premier nelle ultime ore assicura che la volontà di Draghi è evitare "strappi o divisioni", anche per questo tra le ipotesi più percorribili c'è quella di una sorta di road map del super green pass in azienda: l'idea è andare avanti a scaglioni, con un calendario specifico per i vari comparti produttivi. 

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