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Tre Regioni a un passo dalla zona arancione. Per chi torna l'incubo autocertificazione

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Se la zona gialla non incide sulla vita degli cittadini rispetto alle norme già in vigore, come l'obbligo di mascherina all'aperto, diverso il discorso per il cambio di colore in arancione. Infatti sono tre le Regioni che potrebbero passare al regime di restrizioni intermedio, tra il giallo e la zona rossa, in base al monitoraggio dell’Agenas.

 

Sale infatti al 15% il tasso di occupazione delle terapie intensive al livello nazionale, +1% in un giorno. Su anche l’occupazione dei posti letto in area medica, al 19% (+1%). E sono 15 le regioni con le rianimazioni sopra la prima soglia critica del 10%: Abruzzo e Umbria (12%), Sicilia (13%), Lombardia (14%), Emilia Romagna, Calabria e Toscana (15%), Friuli Venezia Giulia e Lazio (17%), Provincia di Bolzano, Piemonte e Veneto (18%), Liguria e Marche (21%), Provincia di Trento (24%).

 

Tra queste, la Liguria è a forte rischio di passaggio in arancione, avendo superato la soglia del 20% di terapie intensive ma essendo sul filo anche per i ricoveri ordinari, al 30%, esattamente al limite della zona arancione. 

"La Liguria paga la vicinanza con uno dei più grandi focolai europei, la Costa Azzurra, e ha una demografia fortemente spostata verso fasce di età più elevate: gli indicatori per il passaggio tra le diverse zone sono concentrati sulla pressione ospedaliera, e il rischio di ricovero negli anziani è molto più significativo" spiega il presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti, in un’intervista alla Nazione. "La quasi totalità dei ricoveri in intensiva è riconducibile a non immunizzati. Merito della campagna di profilassi, alla quale ha aderito quasi il 90% dei liguri over 12", ricorda il governatore. 

 

Non solo la Liguria. "Siamo appena entrati in zona gialla e già parliamo di arancione? Dobbiamo provare ad allungare il più possibile la permanenza in zona gialla ed evitare così il passaggio alla zona arancione, anche se con questa tendenza dei contagi sarà inevitabile" ammette il presidente della Regione  Sicilia, Nello Musumeci parlando con i giornalisti a Palazzo d’Orleans. "I numeri stanno crescendo - ha ribadito - possiamo solo lanciare appelli al rispetto delle norme, per evitare di andare in zona arancione. Spero che non accada...".

Sul crinale anche il Veneto che oggi una incidenza di 820,1 casi di Covid19 ogni 100mila abitanti e un Rt di 1,19. Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ricordato che l’occupazione in area critica è del 20,2%. Il governatore, facendo notare il quotidiano aumento dell’occupazione negli ospedali ha precisato che "ci manca un 9,8% per la fascia arancione che si traduce in 1.800 pazienti".

 

In caso di zona arancione, per una parte di cittadini tornerà anche la celeberrima autocertificazione per gli spostamenti. Infatti le regole per la zona arancione sugli spostamenti con mezzi propri c'è quella che chi non ha il green pass base per uscire dal proprio comune dovrà giustificare la comprovata urgenza per motivi di salute, lavoro o necessità, o per servizi non disponibili nel proprio comune. E dovrà farlo con l'autocertificazione, incubo del lockdown. Non serve se si viaggia con mezzi propri da comuni con meno di 5mila abitanti verso altri comuni, entro 30 km, con l'eccezione del capoluogo di Provincia. Per viaggiare con treni e aerei sarà sufficiente avere il green pass base, ottenibile anche con un semplice tampone negativo.

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