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Fabrizio Pregliasco, auguri choc agli italiani: 200 morti al giorno a Natale. Bomba ad Agorà

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Il Natale fa paura e Fabrizio Pregliasco fornisce proiezioni da incubo sulla pandemia. Lunedì 13 dicembre il virologo, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, è ospite di Luisella Costamagna ad Agorà, il programma di Rai3. 

 

"Siamo in una fase crescente" dei contagi da Covid e "dobbiamo considerare che ogni contatto interumano, favorito dalle aperture che ci sono state, ha una piccola probabilità" di far girare il virus. Per Pregliasco l'alternativa è quella che c'era prima del vaccino, ossia "il lockdown che è è stato efficace contro il virus ma con disastrose conseguenze" a livello economico e sociale. 

 

Il virologo torna sul fatto che il fine del vaccino è ridurre la malattia grave, mentre sul contagio sappiamo che l'efficacia si riduce del tempo. "Evitiamo l'80 per cento delle infezioni nell'immediatezza della seconda dose, a distanza di sei mesi alla seconda dose siamo al 50-55 per cento". Il super green pass ha spinto molti a vaccinarsi, dice Pregliasco, ma ancora non basta. "L'obbligo? Diventa un aspetto simbolico, non possiamo andare a vaccinare forzosamente le persone che non si vaccinano, uno zoccolo duro rimarrà - dice il professore - il compromesso accettabile è quello del green pass più stringente a seconda dell'andamento epidemiologico".

 

Il fatto è che queste onde con rialzo dei contagi - e con essi nel numero dei decessi e dei ricoveri nei reparti Covid e in terapia intensiva -  "ci saranno ancora per lungo tempo e dobbiamo mantenere la convivenza civile. Ora stanno arrivando anche i farmaci per darci maggiori certezze sugli approcci terapeutici, ma non vanno considerati alternativi al vaccino". 

Ma cosa ci aspetta nel periodo delle feste? La previsione del virologo è di trentamila casi al giorno. "Ma quanti morti dobbiamo aspettarci?" dice allora Alessandro Cecchi Paone che incalza Pregliasco. "Per i modelli matematici parliamo di 200-250 decessi al giorno".  

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