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Enrico Girardi, direttore scientifico dello Spallanzani: "Il Covid resta poco rischioso per i bambini"

Luigi Frasca
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In Italia, secondo dati ISS, sono deceduti 35 giovani under19 in quasi due anni di pandemia, con Covid: 10 under10 e 25 da 11 a 19 anni. Tutti avevano co-patologie importanti. Sul tema del vaccino ai bambini Il Tempo ha intervistato Enrico Girardi, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma.

Direttore Girardi, qual è il rischio che corre un bambino che contrae il Covid?
«I dati disponibili ci dicono chiaramente che le manifestazioni cliniche dell’infezione da SARS CoV2 nei bambini, in particolare in bambini senza malattie preesistenti, sono nella quasi totalità lievi o assenti e che il rischio di complicanze è veramente molto limitato».

Il campione sul quale è stato testato il vaccino è di 3.100 bambini, da 5 a 11 anni. Ma se si analizzano i dati degli adolescenti già vaccinati si è visto che può esserci una miocardite dovuta al vaccino in un caso ogni 6/9mila inoculazioni. In tal senso una coorte di 3mila bambini, può permettere di intercettare eventuali effetti avversi di rilievo? Leslie Ball, ufficiale medico della FDA, ha affermato che gli studi che chiedevano l’autorizzazione all’uso di emergenza non erano abbastanza ampi da raccogliere necessariamente un effetto collaterale non comune come la miocardite. Condivide?
«Le sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci o vaccini non sono in generale in grado di evidenziare effetti collaterali rari, che vengono invece rilevati dai sistemi di sorveglianza che forniscono dati su decine o centinaia di migliaia di persone. Così è stato anche per la rara miocardite associata al vaccino per Covid-19, che è stata osservata nel corso delle campagne vaccinali di massa. È possibile che rari casi di miocardite associati a vaccino si possano manifestare nei bambini analogamente a quanto avviene nei giovani adulti».

 

 

Secondo i dati riportati da CDC (istituzione sanitaria americana) e ripresi da Time, il 40% dei bambini potrebbe già aver avuto il Covid. Ha senso vaccinare tutti i bambini indiscriminatamente?
«Non abbiamo dati simili per la popolazione italiana. Comunque per quanto riguarda i bambini, i possibili vantaggi di una vaccinazione nei guariti potrebbero essere limitati, e vanno accuratamente soppesati in relazione al rischio di eventi collaterali anche se rari».

Il vaccino è sterilizzante, ovvero impedisce ai vaccinati di poter contagiare altre persone?
«I vaccini contro SARS-CoV2 riducono del 50-60% la probabilità di contrarre l’infezione. Inoltre diversi studi dimostrano che le persone vaccinate se contraggono l’infezione hanno una probabilità di trasmetterla più bassa rispetto alle persone non vaccinate».

Le faccio un’ultima domanda più ampia. Quanto conta la variabile climatica nella circolazione dei Coronavirus?
«L’aumento di frequenza durante la stagione fredda è un fenomeno comune a molte infezioni respiratorie, incluse le infezioni da altri coronavirus umani. Questo fenomeno è verosimilmente dovuto a diversi fattori legati alla suscettibilità umana a contrarre infezioni e alla capacità dei virus di diffondersi. In questi due anni in Europa abbiamo assistito a una ripresa della circolazione di Sars CoV2 a partire dall’autunno, dopo una riduzione osservata nella stagione estiva. Questo andamento è stato osservato anche in Itala, seppure a oggi l’impatto dell’ondata autunnale appare meno grave rispetto a quella dello scorso anno. È ancora presto però per dire se, una volta esauritosi il fenomeno pandemico, Sars CoV2 resterà un virus endemico con riacutizzazioni stagionali della sua diffusione».

 

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