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Terza dose di vaccino ai cinquantenni, l'annuncio del governo: entro fine anno il via

Gianni Di Capua
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L’incidenza dei contagi da Covid cresce e supera ormai da giorni la soglia dei 50 casi ogni 100 mila abitanti, mentre la percentuale di test positivi sale all’1,7%. La nuova ondata autunnale del virus è in corso, anche se le ospedalizzazioni restano sotto controllo grazie a oltre 91 milioni di dosi anti-Covid somministrate, che creano uno potente freno alla corsa del virus e ne mitigano, nei vaccinati, le conseguenze più serie. Ieri si sono registrati 4.197 casi e 32 decessi, mentre aumentano di 147 unità i ricoverati con sintomi (3.362) e in terapia intensiva si trovano complessivamente 415 persone (+17). Il nuovo picco pandemico è atteso in inverno ma la situazione, se confrontata con quella dello scorso anno, evidenzia già oggi tutto il peso della campagna vaccinale: un anno fa i ricoveri erano 25 mila e i decessi oltre 400 al giorno. I dati epidemiologici dell’Italia sono tra i migliori d’Europa, proprio perché nel Paese è più alta la percentuale di vaccinati. La linea di difesa è chiara, non si stanca di ripetere il ministro della Salute Roberto Speranza che ora spinge per un ulteriore ampliamento della platea delle persone a cui indirizzare le terze dosi, con un potenziamento delle somministrazioni anche grazie a farmacie e medici di base.

 

 

«È ragionevole pensare che entro fino anno ci possa essere l’estensione ai 50enni», conferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ai microfoni di Radio1, mentre sulla proroga dello stato di emergenza il governo deciderà solo a ridosso della scadenza, fissata per il 31 dicembre. Intanto, sul fronte delle terapie, Aifa si è attivata in vista di un parere sul molnupiravir, la cosiddetta pillola anti-Covid, mentre l’Agenzia europea del farmaco assicura massimo supporto agli Stati, come l’Italia, che potrebbero decidere sull’uso del medicinale prima della sua autorizzazione europea. La nuova ondata Covid sembra sotto controllo ma l’uscita dalla pandemia non è vicina: guai ad abbassare la guardia, è il mantra degli esperti, che raccomandano massima attenzione e, per chi ancora non lo ha fatto, l’urgenza del vaccino.

 

 

Intanto in Inghilterra fa discutere la foto di Boris Johnson in visita in un ospedale senza mascherina. Ad accusare il premier britannico di una «parata irresponsabile» è il ministro ombra della Salute, il laburista Jonathan Ashworth, che pubblica su Twitter una foto di Boris in maniche di camicia, i capelli come al solito scarmigliati, che incede a bocca aperta e senza mascherina nei corridoi di un ospedale. Gli altri presenti hanno tutti naso e bocca coperti. Il primo ministro ha saltato ieri un dibattito in aula sugli standard etici dei deputati, dopo la vicenda del deputato conservatore Owen Paterson, costretto a dimettersi per la sua attività di lobbista, che ha provocato una bufera nel Regno Unito. Secondo Downing Strett, Johnson non ha fatto in tempo ad arrivare perché impegnato in una visita da tempo programmata ad un ospedale nel Northumberland. «Non solo Boris Johnson è così codardo da non mostrarsi in Parlamento», ma si esibisce «in una parata irresponsabile in ospedale senza una mascherina. I pazienti e lo staff del Servizio sanitario nazionale meritano di meglio», ha twittato Ashworth. In realtà, spiega il Guardian, in alcune foto della visita Johnson ha la mascherina e in altre no. In Gran Bretagna la mascherina non è più obbligatoria, ma il governo invita a indossarla in situazioni di rischio o affollamento.

 

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