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Otto e Mezzo, "fallimento dei no-green pass". Guido Rasi esulta: boom di prime dosi di vaccino

Giorgia Peretti
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“Prime dosi in aumento”. Si commenta l’esordio del green pass obbligatorio per i lavoratori negli studi di Otto e Mezzo, venerdì 15 ottobre. Dopo le manifestazioni nelle piazze anti-green pass per l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del pass vaccinale, il paese sembra dare una risposta univoca. “Il green pass non spacca l’Italia”, questo il titolo della puntata odierna del talk show pre-serale condotto da Lilli Gruber. A fornire le prime risposte su dati registrati è Guido Rasi, microbiologo e consulente del commissario per l’emergenza Figliuolo.

 

 

“Sono moderatamente sorpreso - risponde l’ex direttore dell’Ema - perché il 75% degli italiani volavano soluzioni che consentissero la massima sicurezza possibile. Siamo molto contenti della ripresa delle prime dosi quello è l'effetto che noi seguiamo. C'è stato un incremento di più 34% di prime dosi e questa è la cosa che ci interessa, più gente protetta meno gente andrà in ospedale. Speriamo continui questa onda ce lo aspettiamo soprattutto alla luce del fallimento di questa grande iniziativa anti-green pass”.  Poi sulla validità del tampone, Rasi spiega: “I paragoni tra paesi non funzionano perché ogni paese ha una storia diversa a prevalenze diverse virus modalità di trasmissione. Devo dire che le 48 ore sono state definite prima della variante Delta, se fosse dipeso da me avrei dato il green pass solo ai vaccinati, ma bisognava avere una soluzione di mezzo. Le 48 ore sono meno accettabili con la Delta, il tampone costituisce una bolla per qualche ora. Abbiamo visto che il numero di infezioni che avvengono in queste ore è sufficientemente accettabile, ora che il virus gira poco però. Sei mesi fa avrei detto no in maniera radicale e mi sarei strappato i capelli”. 

 

 

Poi sull’ipotesi di un prolungamento dello stato di emergenza, oltre il 31/12, Rasi fa sapere: “Abbiamo già ricevuto due schiaffoni dal virus con le varianti. Non conoscendo cosa avverrà dopo dobbiamo vedere i numeri. In Gran Bretagna in un giorno ci sono stati 45.000 nuovi casi e 150 morti, perché la Gran Bretagna ha tolto sia la mascherina che il distanziamento sociale. Adesso questi sono i risultati. La saggezza ci dirà quanto gira il virus, quali attività possono essere alleggerite o sospese dal green pass”. Poi conclude: “Però nel cinema, negli assembramenti, nei ristoranti al chiuso io sarei per prolungarlo fino a quando il virus non c'è proprio più in circolazione”.

 

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