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Vaccino, i dubbi di Antonella Viola sulla terza dose. Il caso degli effetti collaterali

Giorgia Peretti
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"Soluzione migliore ma", Antonella Viola chiarisce l’utilità dell’obbligo vaccinale negli studi de “L’Aria che tira”, mercoledì 15 settembre. L’immunologa è ospite nel salotto di Myrta Merlino, a La 7, per un’intervista a tutto campo sui temi del momento: obbligo vaccinale, green pass e terza dose.

 

L’esperta si dice favorevole ad una vaccinazione estesa alla popolazione perché “per evitare i morti dobbiamo vaccinare tutti” ma allo stesso tempo pone una questione: “Non c'è dubbio che l'obbligo vaccinale sia la soluzione migliore però non ha senso che lo faccia un paese solo. Cioè va bene se tutta l'Europa decide di mettere l'obbligo vaccinale così risolviamo usciamo dalla pandemia ma che lo faccia solo l'Italia non ha senso”.

 

Sul green pass appare critica: “Sono molto dubbiosa su questa strategia di spingere sempre di più verso il green pass. Sto cercando di fare un ragionamento su questo, perché da un lato è vero che somiglia a un obbligo vaccinale perché se mi devo fare il tampone ogni 48 ore francamente... però d'altro canto dà il tempo a quelle persone che non sono davvero No-vax ma magari ci stanno pensando di rassicurarsi e di affrontare con maggiore serenità la cosa”. Insomma, un modo soft per arrivare all’obbiettivo, sottolinea la conduttrice.

 

Sull’ipotesi di una terza dose estesa: “Sono contraria ad una terza dose generalizzata. Israele? Sta testando, sta vedendo cosa succede, fanno un po’ da laboratorio. Anche perché dobbiamo vedere quali sono gli effetti collaterali di una terza somministrazione, sappiamo che nei più giovani il rischio di effetti collaterali aumenta quindi questo andrebbe valutato in rischi-benefici”.

Il richiamo è necessario per le persone fragili e coloro che li assistono, “noi dobbiamo cercare di arrivare a un'immunità sterilizzante nelle persone fragili cioè dobbiamo cercare di bloccare anche il contagio. Dal mio punto di vista per com'è la situazione attuale adesso poiché sappiamo che i vaccini proteggono con un'altissima efficacia dalla malattia severa se questo durasse nel tempo per noi potrebbe essere sufficiente”.

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