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Dritto e Rovescio, “95% di non vaccinati”. L'infettivologo Bassetti svela i numeri del Covid e accusa la politica

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Oggi chi si ammala e poi muore di Covid è quasi certamente una persona non vaccinata. Il direttore del reparto dii Malattie dell'Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, porta dei numeri eloquenti per spiegare ai no-vax il perché sia necessaria la vaccinazione e lo fa nel corso della puntata del 9 settembre di Dritto e Rovescio, programma di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio: “La risposta migliore sulle critiche al vaccino deve venire dai numeri della Sicilia e delle altre regioni d’Italia. I reparti ospedalieri sono oggi pieni per il 90-95% di soggetti non vaccinati. Il vaccino è uno strumento non perfetto, ma il migliore che abbiamo oggi a disposizione. Ci si vaccina per proteggersi dalla malattia grave, dal ricovero in ospedale e dalla terapia intensiva. La vaccinazione deve essere un atto d’amore verso noi stessi. Il vaccino ha anche la capacità di ridurre i contagi. Vogliamo uno strumento perfetto? Non esiste il farmaco perfetto, tutti hanno effetti collaterali e non arrivano al 100% di efficacia. La risposta alla pandemia non può che essere il vaccino. Chi oggi non crede nel vaccino poi finisce come quelle storie tutte uguali dei no-vax pentiti. No-vax veri sono forse 1-2%, il resto dei non vaccinati, purtroppo sostenuti da una parte importante della politica italiana, nella realtà non capisce a cosa serva il vaccino. Il vaccino serve per non ammalarsi in maniera grave - tuona Bassetti -. Se non abbiamo capito questo vuol dire che non abbiamo capito niente della storia del Covid.

 

 

Poi Bassetti cerca di convincere una signora ligure a vaccinarsi e a superare le proprie paure: “Abbiamo 5 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid che sono state somministrate nel mondo. Non esiste nella storia moderna nessun farmaco che abbia avuto delle somministrazioni così alte in un periodo così breve. È un vaccino che è tutto tranne che sperimentale. La tecnologia mRna poggia le origini in un’azienda fondata 13 anni fa, non è nato ieri. Il vaccino era pronto per Ebola e per i vecchi Coronavirus, quelli della Sars e della Mers. Si è trattato solo di inserire un nuovo messaggio nella tecnologia già conosciuta. Gli altri vaccini tutti fatti? Sapete che oggi - dice con una domanda retorica l’infettivologo di Genova - il vaccino per la poliomielite o quello del vaiolo, che siamo stati tutti contenti di fare, passassero per le forche caudine delle sperimentazioni non sarebbe probabilmente approvato? Questo vaccino è molto più sicuro di quei vaccini. La sperimentazione sul vaccino del vaiolo è stata fatta con 100 persone. Usciamo dalla logica che sono sperimentali. Le aziende dei vaccini sono le stesse che ad esempio producono i farmaci del diabete o contro il tumore. Chi rifiuterebbe un farmaco per guarire dal tumore appena approvato ma con poca sperimentazione? Il Covid è come il tumore, ce lo vogliamo tenere o vogliamo combatterlo?”.

 

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