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Stasera Italia, il virologo Crisanti deluso dai vaccini “Durano 6 mesi”. Terza dose? Solo con l'aggiornamento

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Una delusione di fondo sull’efficacia dei vaccini. Tra i più strenui sostenitori dei prodotti contro il Covid c’è sempre stato Andrea Crisanti, volto che ormai abbiamo tutti imparato a conoscere, ma ora a distanza di diversi mesi dall’inizio della campagna vaccinale trapela un po’ di rammarico per risultati a lungo termini che potevano essere certamente migliori. Il professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova è ospite in collegamento di Stasera Italia, talk show pre-serale di Rete4 condotto da Veronica Gentili, e parla a tutto tondo della strategia vaccinale: “Non ho delle perplessità sui vaccini. Se lei mi dicesse che abbiamo un vaccino con l’efficacia dell’85-90%, con una durata protettiva di un anno o più non potrei oppormi all’obbligo, sarei assolutamente favorevole. Il problema è che questi vaccini durano sei mesi, noi obblighiamo le persone a vaccinarsi ogni sei mesi, ma se si fa così bisogna investire in altre misure di contrasto, perché i vaccini sono utili, essenziali ma da soli non bastano. Il caso di Israele ci sta facendo vedere che i vaccini hanno dei limiti, bisogna esserne consapevoli, altrimenti non si dice tutta la verità. Sono favorevole alla vaccinazione, sono favorevole all’obbligo, con la terza dose se i dati di Israele dimostreranno che con la terza dose si risolve il problema della diminuzione della protezione. È chiaro - dice laconico - che non si possono vaccinare 50 milioni di persone ogni sei mesi, è evidente che dobbiamo varare della misure nazionali per bloccare i contagi in maniera più efficace, ci dobbiamo porre il problema in maniera complessiva”.

 

 

La Gentili approfondisce poi l’analisi sulla terza dose, che ormai è diventata realtà anche in Italia dopo l’ok da parte del Comitato Tecnico Scientifico dell’Aifa, l’agenzia del farmaco del nostro Paese: “L’esigenza della terza dose parte dall’osservazione dei dati di Israele. Hanno effettuato una campagna di vaccinazione massiccia e tempestiva e ora ha il numero di casi per milione di abitanti più alto del Pianeta. Significa - sottolinea il virologo Crisanti - che la vaccinazione ha perso effetto, sebbene ci sia una parziale protezione nei confronti della malattia grave. Da qui nasce l’esigenza della terza dose, visto che sembrerebbe che il vaccino ha una durata di circa 6-8 mesi. Il tutto si è sovrapposto al problema delle varianti, che hanno sicuramente accelerato questo processo di progressiva inefficacia dei vaccini. Tra un mese, un mese e mezzo avremo i dati sulla terza dose in Israele e la protezione contro le varianti. Lì avrebbe senso fare la terza dose. Ma se i dati di Israele ci dicessero che la terza dose non dà protezione sufficiente si possono fare tre, quattro, cinque dosi… Si pone quindi il problema dell’aggiornamento dei vaccini più che quello della terza dose. Quindi terza dose sì, ma con vaccini aggiornati in grado di contrastare le varianti”

 

 

Crisanti interviene a gamba tesa sulla Gentili e da politico navigato dei salotti televisivi vuole dire la sua anche sul green pass e il vaccino obbligatorio: “Il green pass non è una misura di sanità pubblica, ma per indurre le persone a vaccinarsi. Quindi se noi diamo i tamponi gratuitamente di fatto depotenziamo la motivazione del green pass. Tanto vale andare direttamente sull’obbligo e buonanotte”.

 

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