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Vaccinato senza green pass, il calvario di Zenga col Covid

Giorgia Peretti
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“17 milioni di italiani senza green pass”. Questo il dato mostrato da “Morning News” nella puntata di martedì 17 agosto. Il programma di approfondimento estivo di Canale 5, sotto la conduzione di Simona Branchetti fa luce sui “fantasmi del vaccino”, coloro i quali si sono vaccinati con dei sieri non ancora riconosciuti in alcuni paesi, tra cui l’Italia. Come risultato gli immunizzati con questi farmaci non possono ricevere il proprio green pass perché il vaccino non risulta valido e sono dunque costretti a procedere con una seconda vaccinazione eterologa oppure optare per il tampone ripetuto ogni 2 giorni.

A rappresentanza di questi singolari (ma non troppo) casi è ospite Walter Zenga, ex calciatore residente ora negli Emirati Arabi. All’allenatore è stato inoculato il vaccino cinese “Sinopharm” ma per vedersi validare la vaccinazione è stato costretto a sottoporsi a un secondo ciclo di vaccinazione, questa volta con il siero di Pfizer-Biontech. “Io sono residente qui a Dubai da ormai 10 anni e qui c’era la possibilità di scegliere tra 3 o 4 vaccini – racconta Zenga - Io dopo indicazione del medico ho fatto il Sinopharm, pensando, con ignoranza, che tutti i vaccini fossero equiparati in tutto il mondo".

 

 

 

 

 

Insomma, dava per scontato che tutti i vaccini disponibili andassero bene ma “ignoravo il problema che non potessero essere riconosciuti determinati vaccini. E adesso mi sono ritrovato nella posizione di dover fare di nuovo la vaccinazione con un altro farmaco che è Pfizer, accertandomi chiaramente che non arrecasse danni alla mia salute. Adesso sto aspettando la seconda dose”. Zenga fa sapere di essersi sottoposto a delle analisi prima di procedere con la seconda vaccinazione “prima di fare qualsiasi cosa uno si fa controllare, sto bene non ho avuto nessun dolore o controindicazione, l’ho dovuto fare perché tanti connazionali, come me, che vivono all’estero si sono ritrovati nella stessa situazione”. Sono in tanti a condividere la stessa spiacevole situazione, l’ex portiere poi continua: “tra l’altro all’inizio ci dicevano che bisognava aspettare 6 mesi tra un vaccino e l’altro invece adesso qua a Dubai dopo 3 mesi hanno detto che è valido fare il doppio vaccino”. L’unica alternativa per entrare in Italia al momento è il tampone, ripetuto ogni 48 ore: “Adesso devo fare la seconda dose la prossima settimana e mi sto informando con l’ambasciata di Dubai su come snellire il procedimento per il green pass. Perché è vero che puoi fare anche il tampone ma venendo in Italia e dovendo promuovere il mio libro non è piacevole fare il tampone ogni 48 ore”.

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