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Agorà, Massimo Galli se la prende pure con Mario Draghi sul mix di vaccini: funziona, ma lui ha fatto il test

Giorgia Peretti
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Dopo la breve, brevissima, pausa dal piccolo schermo Massimo Galli torna a scagliarsi contro tutti. Succede negli studi di Agorà, nella puntata di lunedì 21 giugno. Il talk show mattutino condotto da Luisella Costamagna su Rai 3, ospita l’infettivologo dell’ospedale Sacco Di Milano interrogandolo sui temi caldi del momento. Dopo il dibattito sulle mascherine e lo stato di emergenza, il professore lancia anche una stoccata al presidente del consiglio Mario Draghi. La padrona di casa mostra l’ultima conferenza stampa del premier, in cui si rassicurano gli italiani sulla bontà della vaccinazione eterologa. Draghi stesso si fa garante della nuova direttiva proposta dal Comitato Tecnico Scientifico, dichiarando di sottoporsi alla seconda dose del vaccino con un altro farmaco: “L’eterologa funziona. Io mi sono prenotato per fare l’eterologa, la prima AstraZeneca che ho fatto ha dato una risposta di anticorpi bassa e allora mi si consiglia di fare l’eterologa. Quindi come funziona per me funziona per quelli che hanno meno di 60 anni” – ha spiegato Draghi.

 

 

Le medesime parole vengono sottoposte all’attenzione di Massimo Galli, che viene pizzicato dalla Costamagna in una risata. "Ride sotto i baffi che non ha – ironizza la conduttrice - lei sarà d’accordo con Draghi e la libertà di scelta". Galli risponde: “Ho passato gli ultimi due giorni a cercare di andare a fondo sui risultati disponibili sull’eterologa e confermo che pur nella povertà di dati, sono convinto che funzioni”. Poi la bordata: “Lui ha detto una cosa interessantissima. Draghi essendo in presidente del consiglio si è fatto la prova, è andato a vedere se gli anticorpi ce li aveva o no. Cosa che in questo momento non è consentita a tutto il resto degli italiani se non si pagano il test andando, in centinaia di migliaia, a farselo in un laboratorio privato. Perdonatemi ma a lui è stato dato un consiglio che io stesso avrei dato ma lo ha esposto male”. Poi conclude: “la vera questione dal punto di vista clinico è sapere se le persone hanno risposto o no alla prima dose di vaccino, una cosa complicatissima – sottolinea Galli – perché richiede di fare una marea di test. Un test che molti italiani si stanno facendo a pagamento aumentando di molto il fatturato di istituzioni private".

 

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