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Agorà, Massimo Galli e l'obbligo delle mascherine: "Stupido discuterne". Laura Ravetto lo asfalta: “Basta banalizzare"

Giorgia Peretti
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Continua il dibattito sull’obbligatorietà delle mascherine. Un tema che riecheggia anche negli studi di Agorà, nella puntata di lunedì 21 giugno. Il programma sotto la conduzione di Luisella Costamagna, in onda su Rai 3, ospita il professor Massimo Galli. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano si mostra come di consueto molto cauto in merito all’abbandono della mascherina all’aperto: “Discutere in questo modo sulle mascherine è semplicemente stupido, un termine forte ma necessario. Sembra che si debba fare una battaglia di libertà, ma in questo momento è stupido. La mascherina è uno strumento che ci è stato fondamentale per un lungo periodo, la cui necessità ha caratteristiche diverse, a stare a discutere adesso è tra lo stupido e l’irresponsabile. La mascherina è da tenere nelle situazioni sia al chiuso che all’aperto soprattutto in circostanze di assembramento, ancora e da parte di chi non è vaccinato. Perché potrebbe contribuire alla diffusione del virus che ancora è in circolazione”.

 

 

 

A riprova di quanto detto il professor Galli agita lo spauracchio delle varianti, nella fattispecie quella delta, ex indiana. Poi la stoccata alla politica, rappresentata in studio dalla leghista Laura Ravetto, ospite in collegamento: “Devo dire che per fortuna come è stato ampiamente dimostrato, gli italiani hanno saputo autoproteggersi nonostante la politica. Il discorso di andare a discutere su queste cose va a favore della politica. Quello che mi auguro che il Cts e il governo faccia sia continuare a promuovere l’utilizzo di questo strumento nelle circostanze in cui è ancora necessario”.

 

 

 

La Ravetto si scalda e contrattacca ribadendo al professore le evidenze a supporto della sua tesi: “Da liberale si dà molto fastidio che si banalizzi il dibattito sulla mascherina. È una limitazione alle libertà individuali, è stata necessaria in un certo periodo ma che non deve essere così impositiva senza tenere in conto i dati reali. L’incidenza del virus nella stagione estiva si sta riducendo al minimo grazie anche alla campagna vaccinale la maggior parte degli italiani hanno ricevuto la prima dose. Imporre la mascherina non è giustificato dal punto di vista sanitario, anche perché e non lo dico io, molti scienziati dicono che all’aria aperta non c’è trasmissione. Dunque, questa storia è diventato un dibattito sterile”. Galli scuote la testa in segno di dissenso, la Ravetto lo riprende: “è inutile che scuote la testa, non è che ha ragione solo lei”. Archiviato il discorso sulle mascherine Galli si pronuncia su un altro tema: lo stato di emergenza. Anche in questo caso la risposta sembra scontata: “Mi sembra assolutamente un discorso di ordine elettorale, non abbiamo risolto il problema e l’emergenza. Mantenere una condizione in cui ogni regione fa un po’ quel che gli pare e mantenere lo stato di emergenza è rassicurante e necessario.”

 

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