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Agorà, Francesco Storace asfalta Borghi sullo stato d'emergenza. Poi si scaglia contro il catastrofista del Covid Galli

Giorgia Peretti
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Mascherine e stato di emergenza sono i protagonisti nella puntata di lunedì 21 giugno di Agorà. Il talk di approfondimento politico sotto la conduzione di Luisella Costamagna, in onda su Rai 3, ospita il deputato del partito democratico Enrico Borghi il quale viene interrogato sulla posizione del suo partito in merito alla proroga dello stato di emergenza. Poco dopo le scintille si accendono con il vicedirettore de Il Tempo, Francesco Storace che in poche battute smaschera la tesi del dem, tirando una stoccata anche ai virologi catastrofisti. Borghi prende parola in merito alla questione dell’uso delle mascherine: “Non bisogna trasformare questa vicenda in una diatriba ideologica o in una bandierina che il partito deve far sventolare. Ci sono delle persone che hanno delle competenze che devono esprimersi e sotto questo profilo la presenza di Mario Draghi è una garanzia che non si faranno operazioni demagogiche e non cadrà in facili battute.” Poi continua difendendo a spada tratta le direttive confusionarie del Comitato Tecnico Scientifico: “Serve cautela e progressività lasciamo lavorare il Cts. Per quel che riguarda lo stato di emergenza lo prevede l’articolo 120 della Costituzione per altro segnalo che tutto l’impianto giuridico si cui si regge l’attività di profilassi di organizzazione è costruito sulla logica dello stato di emergenza. Se domani mattina noi non prorogassimo più lo stato di emergenza non avremmo più il generale Figliuolo che esercita le sue funzioni e le regioni farebbero ciò che vogliono” – afferma il piddino.

 

 

Nel mentre Storace si agita, una volta presa la parola smentisce punto per punto quanto detto da Borghi: “Ma chi l’ha detta questa cosa? Di fronte alla pandemia lo Stato continua ad esserci. Ma le conoscete le regole o no? Ma veramente dite cose incredibili. Lo Stato può continuare a decidere come contrastare la pandemia attraverso la propria organizzazione e avvalendosi della collaborazione delle regioni. Leggi l’ordinamento 117 e seguente, adesso non dobbiamo fare la lezione di diritto costituzionale qui. So anche avendo fato il governatore cosa vuol dire…” poi l’affondo: “Non dovete pensare di poter imbrogliare con le parole. Anche perché io mi stanco anche di sentire dire che chi parla sulle mascherine viene definito: folle, irresponsabile, stupido”. Il riferimento è alle affermazioni dell’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli il quale poco prima ha definito il dibattito sulle mascherine stupido. “Ma come si permettono? Io non le scordo le parole del professor Massimo Galli. Qui c’è un popolo che fa il suo dovere e noi dobbiamo sentire dire che sono irresponsabili?” - conclude durissimo Storace.

 

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