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"Aboliamo la privacy" Crisanti gela tutti ad Agorà, chi vuole mano libera per il vaccino

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Nello studio di Agorà, il talk mattutino di Rai3 condotto da Luisella Costamagna, in diversi saltano dalla sedia quando il virologo Andrea  Crisanti pronuncia le parole fatidiche: "Aboliamo la privacy". 

 

Sul tavolo le difficoltà di "dialogo" tra le banche dati regionali sul vaccino che rendono impossibile un coordinamento della campagna vaccinale fuori dai territori di residenza, e il grande flop del tracciamento dei contagi dell'app Immuni. 

 

Ostacoli "tecnologici" che fanno invocare al direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova una "moratoria" a fin dii bene del diritto alla privcy. Il discorso è che diamo qualsiasi tipo di dato ai colossi del web, argomenta Crisanti. Le informazioni cedute volontariamente ai social network posso essere consioderate bene pubblico per una cosa che serve davvero come la campagna vaccinale, dice il virologo. 

 

Il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano non si trattiene: va bene tutto ma non si può dire di voler abolire un diritto universale e fondamentale come quello alla privacy.  "È un problema an che filosofico", precisa. . 

Il giornalista di Repubblica Federico Rampini è d'accordo con Crisanti: i dati che abbiamo già regalato a Google, Amazon e gli altri facciamoceli ridare col fine della salute pubblica.  

 

Ombre inquietanti sono quelle tratteggiate da Caterina Bini, del Pd. "Capita che cerco una cosa su Google e quando poi vado su Facebook trovo pubblicità relative alle cose che stavo cercando. Ma di cosa stiamo parlando? Abbiamo fatto una battaglia surreale sull'app Immuni, ma è giusto che in un pandemia uno venga tracciato dovunque vada".

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