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Piazzapulita, "armi biologiche nel laboratorio di Wuhan?". Il virologo Crisanti e il mistero del Covid in Cina

Giada Oricchio
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L’origine del Coronavirus? Un mistero. Parola del professor Andrea Crisanti che nel corso dell’ultima puntata di “Piazza Pulita”, in onda giovedì 3 giugno su LA7, insinua un sospetto sul laboratorio di Wuhan: “Cosa faceva? Armi?”. Poi l’involontario sketch con Corrado Formigli.

Crisanti, virologo dell’Università di Padova, interrogato sul possibile incidente nel laboratorio di Wuhan che ha dato origine alla pandemia da Cavid-19, si schiera con la maggior parte dei colleghi: “Non ci sono evidenze che il virus sia stato ingegnerizzato. Il processo di ingegnerizzazione lascia delle cicatrici molecolari all’interno della sequenza del virus che si possono controllare. E’ anche vero che i processi di modificazione genetica hanno fatto progressi giganteschi, c’è una tecnologia che permette di fare cambiamenti a livello di singoli punti del DNA. Però se lei cambia un pezzo del DNA di un virus è come se lei aggiornasse la storia evolutiva, è come se lei mettesse una pagina nuova in un libro del ‘500. E’ come se si perdesse tutto il processo evolutivo e noi non siamo in grado di stabilire quale è stato il processo evolutivo del virus a priori. In qualche modo si vedrebbe un disallineamento e al momento non è stata provata questa sorta di pagina nuova in un libro vecchio”.

 

 

Sull’ipotesi che sia accidentalmente uscito dal laboratorio di Wuhan, Crisanti suona il vero campanelle d’allarme: “Questa è una cosa possibile, ma difficilmente provabile. La discussione su questo argomento però ha il grande merito di far luce su tutta una serie di laboratori ad altissima sicurezza, in USA, in Gran Bretagna e in Cina, che dipendono direttamente non dal Ministero della Sanità con le regole di trasparenza, bensì dal Ministero della Difesa. Su questo ci sarebbe da discutere: cosa si fa davvero al loro interno? Che controlli hanno? Che esperimenti fanno? E’ giunto il momento di chiederselo. Se poi il virus sia accidentalmente sfuggito da questo laboratorio non ha implicazioni, è più importante capire se il laboratorio di Wuhan faceva armi”.

 

Poco dopo, il sempre preciso e chiaro Corrado Formigli (stagione da incorniciare per lui e il programma) abbandona per un attimo il consueto rigore e la severità dei modi per domandare al virologo se gli integratori siano utili nell’alzare le difese immunitarie: “Io ho mangiato molto sano, ho fatto più sport di prima e ho consumato molta papaya fermentata. Ho avuto l’idea che questo mi abbia aiutato tanto a difendermi dal Covid. E’ vero o è una mia impressione?”. Silenzio imbarazzato e imbarazzante. Crisanti sgrana gli occhi, contorce il muscolo superiore del labbro in una smorfia di stupore, serra la mascella per non ridere, incespica nelle parole e poi balbetta: “Ehm… sì… ehm…”. A levare le castagne dal fuoco ci pensa la giornalista Selvaggia Lucarelli: “Ti vorrebbe dire che è una cavolata, ma non ha il coraggio”, “Eh sì” è la chiusura del siparietto da parte dei sorridenti Crisanti e Formigli.

 

 

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