Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

"Le è stata tolta l'identità" Piera Maggio è sicura, cosa è accaduto a Denise Pipitone: ma oggi lo Stato c'è

  • a
  • a
  • a

Sono passati 17 anni ma il motivo per sperare ancora c'è. Perché Denise Pipitone è diventata la bambina degli italiani e la riapertura dell'inchiesta sulla scomparsa a Mazara del Vallo non è l'unico segnale positivo.  «Oggi posso dire che lo Stato finalmente c’è e si sta occupando di questa vicenda in modo concreto e preciso. Spero che questa commissione d’inchiesta venga accolta da tutti i gruppi parlamentari, non c’è dietro una bandiera politica. Denise è la bambina di tutti gli italiani e le è stata tolta l’identità», ha commentato Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, in merito alla conferenza stampa di giovedì 28 maggio in cui è stata presentata la Commissione parlamentare d’inchiesta promossa dal Partito Democratico per far luce sulla misteriosa scomparsa della bambina a Mazara del Vallo avvenuta diciassette anni fa.

 

«Ringrazio l’onorevole Morani per avere colto questo mio grido di madre sofferente e l’onorevole Miceli per aver dato voce a quello che in diciassette anni è stato il mio calvario - aggiunge la madre di Denise -. Non sappiamo dove la mia piccola sia stata portata, da diciassette anni lottiamo ancora per lei cercando di trovarla e facendo sì che si faccia luce sulla vicenda. Denise non è scomparsa da sola, non l’hanno portata via gli alieni. L’ha presa una mano vigliacca e portata via dal nostro affetto». 

 

 «È inammissibile che una bambina di 4 anni sparisca nel nulla e che per 17 anni non ci sia uno Stato pronto a ricostruire la verità». Lo ha detto il deputato del Pd, Carmelo Miceli, al termine della presentazione alla Camera, insieme ad Alessia Morani, di una proposta di inchiesta parlamentare sul caso della scomparsa di Denise dalla sua abitazione di Mazara del Vallo il primo settembre 2004. «Noi come parlamentari proviamo a fare il nostro dovere e proviamo a rivedere tutto ciò che è stato fatto dall’autorità giudiziaria - ha proseguito Miceli -. Provare a comprendere, per esempio, come sia stato possibile che non ci sia stato un coordinamento di indagini tra diversi uffici di polizia giudiziaria o come è stato possibile che, alla data di apertura del processo, si fossero sostituiti e succeduti ben undici ministeri senza che il procuratore capo avvertisse la necessità di mantenere il primo pubblico ministero».

 

«Ci sono tante cose che portano a dire che ancora una verità è possibile - ha spiegato il deputato - Auguriamo alla magistratura di continuare a fare il suo corso. Abbiamo appreso dell’esistenza di un’indagine dell’autorità giudiziaria e noi, parallelamente e compatibilmente con le funzioni ispettive che sono proprie del potere legislativo, faremo le nostre verifiche e poi concluderemo con delle valutazione che rimetteremo alla stessa magistratura e al consiglio superiore della magistratura». Carmelo Miceli ha sottolineato poi come «sono stati gli stessi pubblici ministeri che si sono occupati del caso ad aver parlato di depistaggi, che le indagini sono state condotte molto male e ad aver segnalato delle anomalie oggettive e macroscopiche come l’esecuzione di un sopralluogo in una casa nelle prime 24 ore di una delle principali indiziate che però è stata eseguita in un’altra abitazione, cosa più unica che rara».

 

«La vicenda di Denise Pipitone ha colpito tutti gli italiani e in particolare i siciliani - ha concluso - Da siciliano so cosa significa essere bambino lì e quell’episodio ha stravolto la vita della Sicilia e continua a portare le famiglie a non potersi permettere neanche per un secondo la possibilità di allontanare lo sguardo dai propri figli. Tutto questo porta a dire che Denise non è solo la figlia di Piero Pulizzi e Piera Maggio, ma di tutti e tutti pretendiamo giustizia per Denise». 

Intanto sul lato dell'inchiesta sono sempre di più quelli che attendono accelerazioni clamorosi. Secondo il pm Angioni, la svolta relativa alla lettera anonima potrebbe portare a degli arresti a breve. Secondo l’ex pm Maria Angioni, che in passato ha tenuto in mano il fascicolo sulla scomparsa, potrebbero esserci in arrivo degli arresti dopo che l'autore della lettera anonima che raccontava di aver visto Denise in un'auto con altre tre persone poche ore dopo il rapimento avrebbe incontrato il legale di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta. 

Dai blog