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Chiusure e divieti, si rischia un'estate da incubo. Con il dubbio del coprifuoco

Pietro De Leo
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Sì, c'è un po' più di respiro nel confronto attorno alle restrizioni anticovid. Si, la campagna vaccinale procede. E però, tra le questioni al momento ancora difficili da dirimere c'è quella del coprifuoco. Fissato alle 22, com' è noto, ma sul tempo-limite premono i cittadini (ovviamente) e le attività recettive e della somministrazione, gravemente penalizzate dalla misura.

 

Se l'orario è già poco sostenibile d'inverno, figurarsi con l'estate in avvicinamento. Già, l'estate. Draghi ha di fatto installato la casella del «via» per il riavvio del turismo. Accadeva l'altroieri. Ieri, parlando ad «Un giorno da Pecora» su Radio 1, l'ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo ha detto: «Non sarà un'estate da "liberi tutti" come l'anno scorso ma con un minimo di prudenza potremo recuperare turismo e viaggiare di più». Parole che dimostrano che il tema esiste, e non attualmente risolto. Sempre su Radio 1, stavolta a «Vivavoce», ha parlato dell'argomento anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: «Sposteremo il coprifuoco quando inumeri e le evidenze epidemiologiche ce lo consentiranno». Il ministro degli Esteri Di Maio, dal suo canto, ha affermato che «L'Italia è pronta» e «lavoriamo per superare totalmente il coprifuoco, ma non abbassiamo la guardia». Anche il collega alla Cultura, Dario Franceschini, ha definito «complicato» dover osservare la norma alle dieci di sera. Se però si va nel fondo a scavare questioni, però, si comprende quanto la questione sia spinosa, perché se pare pressoché condivisa l'insostenibilità del limite orario attuale, non è chiaro quel che sarà dopo. Specie se sul punto permangono ancora delle divisioni politiche che, spesso, generano staffilate polemiche.

 

La capogruppo del Pd alla Camera, Deborah Serracchiani, ieri in una nota ha attaccato: «Non ha senso e andrebbe assolutamente evitata la propaganda leghi sta sul coprifuoco per dimostrare che c'è chi vuole "liberare" gli italiani e chi invece vuole tenerli rinchiusi. Così non si rende un buon servizio alla verità né alla forza e credibilità dell'azione di governo». Il riferimento, ovviamente, è alla raccolta firme lanciata da Salvini per dire stop al «tutti a casa». Tuttavia, anche se sembra il leader della Lega ha cavalcato la cosa più di tutti, sull'archiviazione di questa norma strepitano anche in Forza Italia, seppur a diversa intensità. Proprio gli azzurri avevano, nelle settimane scorse, insistito sulla necessità di applicare un «tagliando» alle misure di restrizione a metà maggio, appuntamento su cui la maggioranza ha chiuso un accordo e dunque la settimana prossima si farà il punto.

 

Li, si vedrà il percorso, che potrebbe vedere un abbandono a step, magari prima il posticipo alle 23 o a mezzanotte per poi capire se a giugno il limite potrà essere del tutto abbandonato. E però c'è il tema di come affrontare l'estate che è il grande rovello, e sicuramente le parole di Miozzo aggiungono un carico di inquietudine al contesto e all'aspettativa sull'estate. Anche perché dall'esistenza di limitazioni in capo all'estate dipende la competitività del nostro settore turistico, già ampiamente danneggiato.

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