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DiMartedì, "stesse dosi di vaccino vendute più volte". Il manager Johnson & Johnson nega

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Giada Oricchio
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A “Di Martedì”, il talk sull’attualità di Giovanni Floris su LA7, spunta il caso delle stesse dosi di vaccino vendute a più nazioni. Durante la puntata di martedì 30 marzo, Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha ricordato che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa ha bacchettato le aziende farmaceutiche perché hanno venduto le stesse dosi ad acquirenti diversi. Un episodio illecito gravissimo che però Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen Italia, azienda del Gruppo Johnson & Johnson, ha negato: “Non è possibile perché ci sono regole rigide da rispettare. I contratti attuali prevedono che le consegne dei vaccini non possono derogare dal contratto fatto. Se c’è un illecito bisogna intervenire, ma io credo che non ci sia stato. Ne abbiamo sentite di tutti i colori in questo periodo, abbiamo sentito che la Germania aveva preso 30 milioni di dosi in più, ma in realtà non è così, i contratti sono molto chiari e non si può derogare”.

Floris ha sottolineato che un illecito significa proprio derogare al contratto, mentre Tabacci ha ribadito di aver sentito Draghi dire che alcune aziende avevano venduto le stesse dosi più volte, è un fatto. La giornalista Marianna Aprile ha chiosato: “Beh visto quanto poco parla Draghi si può dire che sia una verità”.

La discussione si è spostata su AstraZeneca che ha cambiato nome e bugiardino e Scaccabarozzi ha rassicurato: “Credo che ci sia molta confusione sui vaccini e che invece ci dobbiamo fidare di quello che dice Ema. La verità su qualsiasi farmaco o vaccino la stabilisce l’ente regolatorio che valuta e analizza i dati. Non è stata AstraZeneca a cambiare bugiardino, ma il processo di farmaco vigilanza a cui è stato sottoposto il vaccino che produce. E’ stato aggiornato in base alla scoperta di casi non previsti, è un atto di veridicità”.

 

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