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Spostamenti tra Regioni, ancora divieto o libertà? Ecco cosa può accadere

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La domanda che milioni di italiani si fanno è: dal 15 febbraio cosa accadrà? Sarà ancora vietato o ci si potrà riniziare a spostare tra Regioni? Ancora non è stata presa alcuna decisione. I governatori, allora, entrano in azione in anticipo, Domani, infatti, si riuniranno per cercare di adottare una posizone comune. "Domattina avremo una riunione delle regioni e delle province autonome e faremo una valutazione per esempio sullo spostamento tra Regioni, un nuovo Dpcm va emanato a breve",. spiega Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle regioni e governatore dell'Emilia Romagna, rispondendo a una domanda al termine delle consultazioni.

 

 

Anche il collega del Piemonte, il governatore Alberto Cirio ritiene che non si possa aspettare oltre, ma ha fiducia che sarà il nuovo governo ad agire. "Bisgna essere prudenti - dice Cirio -perché cambiare colore non è una vittoria ma la prosecuzione di un percorso frutto di sacrifici quindi bisogna stare attenti e meritarselo. Tutti i giorni dobbiamo dire a noi stessi che il pericolo non è scampato, che diamo ancora in crisi pandemica e che quindi tutti dobbiamo comportarci nel rispetto delle norme, è normale che più c’è movimento più ci sono assestamenti al rialzo dei contagi ma tutto deve restare all’interno dei limiti previsti dai piani nazionali".

 

 

Il premier uscente, Giuseppe Conte, ancora in carica per l'ordinaria amministrazione, non ritiene di dover essere lui a dover prorogare, nel caso, il divieto di spostamento almeno fino al 5 marzo. Intanto, però, c'è il ministro della Salute, Roberto Speranza, che insiste per un provvedimento ponte che permetta di prorogare l'attuale regime almeno per una settimana per dare così la possibilità a Draghi di prendere una decisione non appena che si sarà insediato con il nuovo esecutivo. Ancora non ci sono certezze sui tempi. Draghi dovrebbe giurare venerdì, ovvero il 12 febbraio. Gli scenari quindi sono due. Nella prima ipotesi potrebbe arrivare un decreto di proroga in extremis del governo uscente di Conte. Altrimenti il nuovo dpcm potrebbe essere proprio il primo atto del premier Draghi. Difficilmente, però, il divieto decadrà e, molto probabilmente, sarà prolungato al 5 marzo.

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