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Slitta la liberazione, verso la proroga il divieto degli spostamenti tra regioni

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La data era segnata sul calendario nelle case di molti italiani, quel 15 febbraio in cui cadeva il divieto di spostamento tra le regioni decisa dall'ultimo Dpcm del governo di Giuseppe Conte. Ma la "liberazione" in tutta probabilità sarà rimandata. 

 

Ultimo atto del Conte 2 o primo decreto del nascente governo di Mario Draghi, sembra certa la proroga del divieto di spostamento tra regioni al 5 marzo, data di scadenza delle varie norme anti-Covide decise dall'esecutivo uscente "che dovranno essere tutte rivalutate dal nuovo esecutivo", scrive Repubblica. Giù, perché la questione della mobilità non è ancora arrivata  sul tavolo del premier incaricato, almeno ufficialmente, ma, "nelle interlocuzioni informali, i ministri uscenti hanno rappresentato l'opportunità di evitare quel vuoto di giurisdizione che, anche solo per pochi giorni, potrebbe mettere a rischio il contenimento della curva epidemiologica". In altre parole mentre i dati tornano a preoccupare si teme  che un via libera agli spostamenti interregionali dopo mesi di blocco possano amplificare ulteriormente il contagio soprattutto alla luce delle varianti del virus.

 

La decisione arriverà solo nel fine settimana, scrive Repubblica che ricorda: "al Comitato tecnico scientifico, organo consultivo istituito da Conte, nessuno ha chiesto un parere". Molto dipenderà anche dai tempi. Conte, in carica per gli affari correnti, ha già espresso la volontà di non fare decreti in questo periodo di transizione e un divieto alla mobilità rientra nella "potestà normativa primaria" come quella che regola le limitazioni alle libertà personali. C'è anche la possibilità che il provvedimento possa firmarlo Draghi anche prima di ricevere la fiducia ma solo dopo il giuramento suo e dei ministri. Tra gli scenari possibili anche quello di un provvedimento ponte per prolungare gli effetti del Dpcm. Qualsiasi sia la forma la strada sembra segnata, si va verso la proroga del divieto. Anche se potrebbe essere consentita la mobilità tra zone gialle. 

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