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Sanremo, ritiro per i cantanti con il covid. In Riviera rischio zona rossa

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Tutto è pronto, ma l’impennata di casi tra la Costa Azzurra e il ponente ligure fa tremare il Festival di Sanremo, in scena sulla Riviera dal 2 al 6 marzo. «Sono in contatto con il governatore Giovanni Toti e l’Asl, la situazione va monitorata giorno per giorno e la osserviamo con molta attenzione - spiega nella conferenza stampa di presentazione della kermesse il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri - per arrivare al periodo dal 2 al 6 marzo e avere un festival tranquillo e sicuro». Ieri il prefetto cittadino Alberto Intini aveva giudicato non necessaria l’istituzione di zone rosse nei punti più critici, che saranno comunque attenzionati. Ma «è possibile - ha confermato Toti - che qualche ulteriore misura di contenimento del covid si renda necessaria soprattutto nelle zone del levante se la pressione sulle strutture sanitarie dovesse aumentare».
Intanto il Covid impatta direttamente sul regolamento: «Abbiamo fatto un integrazione basandoci sul vissuto di questi mesi - ha spiegato il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo -. Se un cantante dovesse essere positivo dovrà ritirarsi, lo stesso se dovesse essere coinvolto nel tracing di casi di positività del suo entourage. Applichiamo le norme che vengono applicate quotidianamente in tutti i luoghi di lavoro», ha evidenziato. Intanto la Rai ha preso tutte le misure di sicurezza possibili: «Finora abbiamo fatto 800 tamponi senza mai un incidente. Grazie ai protocolli e alle regole precise messe in campo è possibile lavorare mettendo al primo posto la salute di chi ha lavorato al festival», ha aggiunto Fasulo. L’Ariston diventerà una zona ’Covid freè da cui i programmi radiofonici e televisivi Rai si collegheranno. Il Festival ne risentirà? «Io e Fiorello, pur sapendo che viviamo una situazione difficilissima e che dobbiamo trovare l’equilibrio fra 75 pagine di protocollo e lo show - ha ammesso Amadeus - siamo consapevoli che a casa ci sono milioni di persone che hanno il piacere di distrarsi per 5 sere e pensare a un momento di spensieratezza in casa con le proprie famiglie. L’obiettivo è rendere questo Festival unico nel suo genere, speriamo che sia unico perché vorremmo che il prossimo anno tornasse alla normalità». E dunque «dobbiamo navigare a vista, dobbiamo monitorare tutto quanto, in accordo con il sindaco, il Cts e la Rai. Capiremo di giorno in giorno cosa fare. L’obiettivo è fare un Festival in sicurezza». E se lo scenario peggiore dovesse avverarsi, ovvero Amadeus malato di Covid? «Mi auguro di no, sto attentissimo. Se dovesse capitare, non lo dite a Fiorello, ma lo farà da solo. Io sono sostituibile, lui no. Deve stare bene». 

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