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La Lamorgese minaccia di pedinarci a Capodanno pure via social

Francesco Storace
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La Lamorgese passerà la fine dell’anno a spiarci sui social. O meglio, a farci spiare e controllare da settantamila uomini che ha messo in campo per evitare che si possa festeggiare la fine di questo maledetto 2020.

Quel che infastidisce non sono solo i controlli che arrivano fin quasi dentro le nostre case. Ma soprattutto la prosopopea con cui vengono annunciati, la volontà evidente di intimidire i cittadini che si preparano solo a un brindisi per sperare in un anno migliore.

Macchè, al Viminale sembrano in assetto di guerra per mandarci di traverso il cenone che faremo dentro le nostre abitazioni.

Ogni giorno di più tutto sembra assomigliare ad un regime totalitario dove lo Stato pretende di sapere qualunque cosa di noi. Ed è davvero intollerabile. Anche perché i cittadini hanno dimostrato di sapersi autodisciplinare, a differenza di un governo che ha fatto solo un gran casino sul Covid.

Luciana Lamorgese ha voluto assicurare che i controlli verranno fatti non soltanto sulle strade, “ma anche online”. “Questa volta per le feste sappiamo che tramite richiami sui social, qualcuno sta cercando di individuare delle strutture dove riunirsi. Noi faremo gli interventi necessari affinché si eviti di ripetere ciò che è successo questa estate, quando con le discoteche aperte e la partecipazione dei giovani si è determinato un diffondersi ulteriore del virus. Bisogna assolutamente evitarlo”. Parole del ministro dell’Interno che, ai microfoni del Corriere della Sera e di Radio Capital, ha parlato in questi termini della notte di San Silvestro. Come se si trovasse di fronte ad un popolo di terroristi pronti a delinquere. Da un ministro ci aspetteremmo la raccomandazione ad essere prudenti, non la minaccia di pedinarci addirittura attraverso i social. Finirà questa pandemia, speriamo finirà anche questo governo.

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