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Brusaferro avvisa gli italiani: il virus sta risalendo, c'è grave preoccupazione

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«La novità di questa settimana è l’Rt che cresce: e questo è un elemento di grave preoccupazione, perche vuol dire che la trasmissione dell’infezione sta riprendendo quota». Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, sottolineando che in «ben tre Regioni l’indice Rt è superiore a 1, dunque queste Regioni sono in scenario 2. Abbiamo un Rt che cresce a livello nazionale da 0.82 a 0.86. Sappiamo che l’Rt è il primo indicatore a crescere al quale poi fanno seguito l’aumento dei casi, i ricoveri e i decessi. Quindi una crescita, anche minima, desta grave preoccupazione. Auspichiamo dopo le feste di trovarci in uno scenario che ci consenta non di rilassarci ma di poter affrontare tutte le attività in maniera piu sicura. Le festività possono essere un’opportunità per ridurre l’incidenza. Dobbiamo stare attenti e rigorosi in un periodo come questo caratterizzato per tradizione da mobilità e aggregazioni. Dobbiamo trascorrere in maniera diversa queste festività, evitare che l’Rt continui a crescere, il numero casi di contagio resta molto significativo, è da abbassare. La raccomandazione per tutti è di evitare gli spostamenti non necessari, le aggregazioni, e stare molto attenti quando ci relazioniamo con persone anche care e fragili la cui salute viene messa a rischio se noi violiamo queste regole».

«L’età media è costante poco sotto i 50 anni. Le fasce della popolazione più colpite sono tra i tra i 15 e i 70 anni. Oltre il 50% delle persone diagnosticate è asintomatica. L’età mediana dei deceduti supera gli 80 anni. Il profilo è costante, anziani con altre patologie» ha aggiunto Brusaferro. L’incidenza di Covid in Itallia «è di 166 ogni 100mila abitanti: in decrescita, ma ancora molto alta. Siamo lontani dalla soglia di sicurezza - ha evidenziato - oltre questa soglia resta impossibile tracciare tutti i casi».

«Registriamo una piccola ma significativa inversione di tendenza: dopo settimane di calo, l’indice Rt torna a risalire e in tre Regioni è sopra 1». Lo ha aggiunto il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza nella conferenza stampa di analisi dei dati.

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