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L'Oms prova a rettificare sugli asintomatici che non contagiano. L'esperta: "Sono stata fraintesa"

Ospedale coronavirus

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 L’Oms cerca di placare la bufera di polemiche dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dall’esperta Maria Van Kerkhove sul contagio del Covid-19 da parte degli asintomatici. In conferenza stampa, la dottoressa aveva affermato che era "raro" che un asintomatico trasmettesse la malattia. "Mi riferivo a un set di dati limitato", che è "un piccolo sottoinsieme di studi" ha spiegato, sottolineando che sul tema restano ancora "molte incognite".

"Ho ricevuto molti messaggi e richieste di chiarimenti dopo quanto affermato ieri in conferenza stampa" sulla trasmissione di Covid-19 da parte di persone asintomatiche, ha aggiunto la Van Kerkhove. "Stavo rispondendo a una domanda e non esprimendo una posizione dell’Oms. Ho usato la parola 'molto rara' e c’è stato un fraintendimento perché è sembrato che dicessi che la trasmissione asintomatica è globalmente molto rara. Mentre mi riferivo a un set di dati limitati". La responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus ha detto anche che "bisogna differenziare ciò che noi sappiamo, ciò che non sappiamo e ciò che stiamo cercando di capire. Ciò che sappiamo sulla trasmissione di Covid-19 è che gli infetti sviluppano sintomi, ma in una parte di loro questo non avviene. Sappiamo che la maggioranza delle infezioni avviene da qualcuno che ha sintomi ad altre persone attraverso le goccioline di saliva infette. Ma c’è una proporzione di persone che non sviluppa sintomi e non sappiamo ancora quante siano, potrebbero essere dal 6% al 41% della popolazione che si infetta, a seconda delle stime. Sappiamo che alcuni asintomatici possono trasmettere il virus e ciò che dobbiamo chiarire è quanti sono gli asintomatici e quanti di questi trasmettono l’infezione. Ciò che ho detto ieri in conferenza stampa si riferiva a piccoli studi pubblicati".

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