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Conte vince la Premier: il Chelsea è campione d'Inghilterra

Davide Di Santo
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Chiamatela pure "Italian Premier League". Sovvertendo i pronostici di inizio stagione, Antonio Conte compie l'ennesimo capolavoro e al debutto in Premier League riporta il Chelsea - una stagione fa decimo con tanto di ritorno di Hiddink come traghettatore al posto dell'esonerato Mourinho - sul tetto d'Inghilterra. Un trionfo costruito passo dopo passo, col tecnico salentino che la scorsa estate si è concesso appena qualche giorno di vacanza post-Europei prima di mettersi al lavoro a Cobham. Se è vero che la qualita' a disposizione era ben diversa da quella trovata nella sua prima Juventus, è anche vero che si è trovato di fronte a un gruppo demotivato, deluso da un'annata da incubo. E nella Premier League più complicata di sempre visti gli allenatori ai nastri di partenza - Guardiola al Manchester City, Mourinho allo United, Wenger all'Arsenal, Klopp al Liverpool, Pochettino al Tottenham e Ranieri al Leicester - ha dimostrato di essere il più bravo di tutti. All'inizio le cose non sono andate benissimo, tre vittorie e un pari nelle prime 4 uscite ma senza convincere. Poi la doppia sberla con Liverpool (1-2 a Stamford Bridge) e Arsenal (3-0 all'Emirates) e le prime voci su un possibile esonero. Ma la bravura di un allenatore si vede in questi momenti. Conte ha messo da parte il 4-3-3 che aveva disegnato per i Blues passando a un 3-4-3 in cui Hazard e Diego Costa si sono esaltati come un paio di stagioni prima e dove un fuoriclasse come Fabregas e' diventato un panchinaro di lusso ma sempre decisivo a gara in corso.  Sistemata anche la difesa dove anche David Luiz ha alzato di parecchio il suo rendimento, è iniziata un'altra stagione per i Blues: 13 vittorie di fila, compreso il 4-0 allo United dell'ex Mourinho, ormai sostituito nel cuore dei tifosi, e il 3-1 in casa del City di Guardiola, poi sconfitto anche al ritorno: il tecnico catalano non aveva mai perso due volte in una stagione contro la stessa squadra. Piccoli dettagli che la dicono lunga sull'impresa del tecnico leccese, che regala il sesto titolo al Chelsea con la possibilità di centrare il "double" vista la finale da giocare il 27 maggio contro l'Arsenal. Accoppiata riuscita, su quella stessa panchina e come Conte alla prima stagione, a un altro allenatore italiano, Carlo Ancelotti, nel 2010. E del resto i tecnici di casa nostra hanno un posto speciale nel cuore dei tifosi dei Blues: in principio fu Gianluca Vialli, capace di conquistare in patria FA Cup, Coppa di Lega e Charity Shield, ma soprattutto artefice dei primi successi in Europa, ovvero Coppa delle Coppe e Supercoppa europea. Poi il già citato Ancelotti e Roberto Di Matteo, che nel 2012 viene promosso alla guida della prima squadra al posto di Villas Boas e chiude la stagione con Champions League - il grande sogno di Abramovich - e Coppa d'Inghilterra. Ma la vittoria di Conte è anche l'ulteriore dimostrazione che la Perfida Albione è ormai terra di conquista per la scuola italiana: tre degli ultimi sei campionati sono stati vinti dagli allenatori di casa nostra, con Roberto Mancini in trionfo col Manchester City nel 2012, Claudio Ranieri condottiero della sorpresa Leicester un anno fa e ora Conte. Italian job rules. 

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