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Poker al Genoa, la Juve continua a volare

Davide Di Santo
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La sentenza dello Stadium non risparmia il Genoa. Sono 33 le vittorie casalinghe consecutive di una Juventus che vince 4-0 e fa altri tre passi verso il sesto scudetto di fila. Lo aveva detto alla vigilia Massimiliano Allegri: «questa partita vale il titolo». Solo la matematica non si è ancora rassegnata, ma anche se la Roma domani dovesse vincere a Pescara, resterebbe a -8 a cinque giornate dalla fine. Un vantaggio enorme per una squadra sempre più convincente e che appena quattro giorni fa ha mandato a casa il Barcellona, staccando il pass per le semifinali di Champions League. Temeva «l'esaltazione del momento» mister Allegri, ma alla sua squadra bastano 18 minuti per archiviare la pratica ligure. C'è anche un pizzico di fortuna a spianare la strada della «Signora» che, al 17°, passa per un autogol di Munoz. Sull'aggancio non perfetto di Marchisio, l'argentino non riesce a evitare il rimpallo che diventa fatale per Lamanna. Pochi secondi e arriva la seconda sberla e questa volta c'è tanta Juve perchè è splendida l'azione Higuain-Dybala-Khedira-Dybala con la «Joya» che di sinistro batte Lamanna. E dire che il Genoa, schierato da Juric con il solito 3-4-3, non aveva cominciato male dando l'impressione di poter tenere testa a una squadra che Allegri aveva mandato in campo con un inedito 3-4-1-2 con Neto tra i pali, Marchisio e Khedira mediani, Dybala ora trequartista, ora esterno destro, comunque sempre decisivo. Poi è arrivato l'1-2 in pieno volto e il Grifone, già messo sotto pressione dalle vittorie esterne di Empoli e Crotone, si è sciolto come neve al sole. Simeone ha cercato di svegliare i suoi, ma ha trovato Bonucci pronto alla deviazione. Dopo il no di Lamanna a Higuain, al 41° Mario Mandzukic segna il 3-0 con uno splendido piatto destro che chiude un'azione avviata proprio da lui. Il croato prima recupera palla in difesa, poi si fa tutta la fascia e si fa trovare pronto all'appuntamento con il terzo gol bianconero. Per il Genoa è durissima. La squadra di Juric prova a iniziare la ripresa con il piglio giusto, ma il colpo di testa di Simeone è appena alto. È una scintilla che si spegne immediatamente, la Juve fa quello che vuole e si diverte. Bonucci al 53° si vede annullare un gran gol per il presunto fallo di un compagno, ma il 19 bianconero non ci sta e decide di fare tutto da solo: passeggiata di 50 metri e destro da fuori area che, leggermente deviato, non trova pronto Lamanna: 4-0. Potrebbe fermarsi la squadra di Allegri, ma non ne ha nessuna voglia e continua il tiro al bersaglio. Ed è così che, in serie, arrivano i legni di Marchisio, Higuain e Asamoah. Anche Dybala sfiora il pokerissimo, è una Juve mai sazia. Allegri ne approfitta per regalare l'esordio a Mandragora, finisce 4-0, la Juve vola verso il sesto scudetto consecutivo con il chiodo fisso del «triplete», il Genoa deve cominciare an preoccuparsi seriamente perché ha gli «squali» del Crotone sempre più vicini.

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