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Il colpo di fortuna di Lotito: da Bielsa a Inzaghi

Luigi Salomone
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L'8 luglio, il giorno del flop Bielsa, Lazio devastata, Lotito in castigo, tifosi imbufaliti. Poi la telefonata a Inzaghi che cambia tutto: "Simone vieni subito a Roma, non vai a Salerno, devi allenare la Lazio". Pochi secondi e Inzaghino è già in macchina per coronare il suo sogno accarezzato per le ultime sette partite dello scorso campionato. Dopo lo scetticismo iniziale, ecco 13 punti in sette partite con quattro trasferte avendo già affrontato Juventus e Milan. La sua creatura cresce, certo Inzaghi non è Van Gaal e nemmeno Bielsa ma forse quella calda mattinata di luglio che sembrava l'11 settembre di Lotito, è stato solo l'ultimo colpo di fortuna del presidente nella sua lunga e criticata gestione. Sì, perché Simone è intelligente, pratico, realista non un sognatore come il "loco" argentino. La convivenza era impossibile, il caos sarebbe esploso in ritardo e allora Lotito si coccola Inzaghi e la sua Lazio giovane e piena di talento. Se poi pensa ai 2.5 milioni risparmiati (Bielsa avrebbe avuto uno stipendio da tre milioni, Simone guadagna 500 mila euro) il presidente biancoceleste è ancora più felice della rottura con Bielsa. 

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