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Dieci e lode.

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Itifosi biancocelesti si stropicciano gli occhi per le prodezze di questo polacco-tedesco che all'alba dei 34 anni continua a regalare magie. Avevato sbaglia un'occasione solare, aveva un principio di crampi eppure poco dopo ha trovato la forza di infilare il diagonale che manda in paradiso la Lazio. Assist di Mauri, taglio da far leccare i baffi e il centravanti segna e fa sognare la curva Nord. Ai dieci gol senza rigori segnati, va aggiunto quello realizzato in Europa League a conferma di una media che solo quel maledetto stop muscolare di marzo ha reso meno straordinaria e quasi sicuramente ha tolto alla Lazio di Reja la meritata conquista della zona Champions League. La paura per l'infortunio è finita subito dopo il termine della partita: crampi, solo crampi ma è chiaro che non giocherà mercoledì in coppa Italia contro il Siena per essere pronto a scendere in campo a Genova. In ogni caso Klose fa tutto da solo, è il medico di se stesso e al termine della gara non era per nulla preoccupato per il leggero problema fisico che non gli ha consentito di restare in piedi fino al triplice fischio di Mazzoleni. L'elogio per il fenomeno tedesco è corale a cominciare da Petkovic che si coccola il suo bomber: «Klose è un grande campione per grandi risultati anche se non siamo Miro dipendenti». Una piccola bugia in una serata di festa ci può stare perché le cifre sono chiare: senza il tedesco l'attacco annaspa, non c'è profondità, lo confermano i risultati. Non a caso Klose ha segnato nelle ultime quattro partite in casa e sono arrivate altrettante vittorie che rendono la classifica molto interessante.Oltretutto proprio lui ha avuto il merito di dare la scossa quando l'Inter ha messo paura nei dieci minuti in cui i nerazzurri hanno dominato e sfiorato almeno in tre azioni clamorose il vantaggio. Proprio lui ha richiamato i compagni, ha interpretato le urla di Petkovic che chiedeva ai suoi di non abbassarsi troppo. Prima l'errore sotto porta, poi l'apoteosi finale per la settima vittoria in casa su nove partite giocate in casa: in trasferta non si vince da due mesi. Non parla Miro ma il protagonista del dopo gare è solo lui. Mauri lo applaude dopo aver preso il premio da Sky come migliore in campo: «Quando gli capitano queste occasioni fa gol - spiega il capitano biancoceleste - anche se oggi ne ha sbagliati troppi, dopo negli spogliatoi glielo dico, naturalmente scherzo. L'obiettivo della Lazio? Per puntare in alto non dobbiamo fare grandi prove solo contro le big, ma anche contro le squadre più piccole con le quali facciamo fatica». Hernanes non si dimentica di Klose ma commenta più che altro la partita: «Volevamo i tre punti, gara bellissima. Adesso chiudiamo bene l'anno prima di riposarci un po'. Miro? E' un grande, non ci sono parole». Ledesma si gode la vittoria senza dimenticarsi di Klose: «Il tedesco ci dà sempre una mano anche se siamo stati tutti compatti». Gonzalez chiude fotografando la serata: «Partita difficile ma grazie a Klose ce l'abbiamo fatta». Insomma come recita lo striscione in Nord: «palla a Miro e s'abbracciamo»

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