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«Sembrava un burbero ma era buono»

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Cosìun Vincenzo D'Amico commosso ricorda Giorgio Chinaglia nel corso del programma «Goal di notte» dell'emittente T9. «Ho esordito nella Lazio perché dovevo far segnare Chinaglia, il mio compito era quello e Maestrelli me lo disse esplicitamente. Così, come prendevo palla, per prima cosa pensavo a Chinaglia. A Giorgio devo anche il mio primo gol in A quando lui mi servì con il tacco contro il Bologna. Tanti pensano che io abbia avuto problemi con lui (una volta a San Siro per rimpro- verarlo Chinaglia diede un calcio nel sedere a D'Amico, ndr), ma non era così - con- clude D'Amico - con lui ho condiviso tanta vita sportiva e un po' di quella privata».

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