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Zarate è un dilemma

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Mauro Zarate, attaccante dell'Inter

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«Maurito ama ancora la Lazio, sarebbe felice di restare a Roma». Parole e musica di «el Ratòn», al secolo Sergio Zarate, che dall'addio di Beppe Bozzo è tornato a gestire da solo il cartellino del fratello. Giusto per ricordare a tutti che il prestito all'Inter è agli sgoccioli e nei prossimi mesi bisognerà gestire il ritorno a Formello del talento argentino. Zarate Sr ha parlato ai microfoni di Radio Manà Manà. Le sue frasi possono essere lette come un'esplicita ammissione di quello che ormai tutti sanno. L'Inter non sborserà i 15 milioni del riscatto né tratterà con la Lazio altre formule. E così entro fine giugno Maurito sarà di nuovo biancoceleste. E potrebbe restarlo fino alla scadenza, nel 2014. «In questo momento è difficile dire quale sarà il suo futuro - mente Sergio Zarate - ma è giusto che emerga il suo pensiero: Mauro ama Roma, la Lazio e i suoi tifosi. Tutti sappiamo come è andata la scorsa estate. Se non ci fossero state incomprensioni col tecnico, non sarebbe mai andato via». Questa l'ultima uscita del «clan» Zarate, anticipata da quella parzialmente diversa di poche settimana fa dello stesso Maurito: «Mi sono trovato bene all'Inter (in panchina? ndr) e spero di restare in nerazzurro». La sostanza non cambia. A giugno la Lazio riabbraccerà Zarate, questo è certo. Quello che è ancora nebuloso è quanto accadrà dopo. Molto dipenderà da chi siederà sulla panchina biancoceleste. Con Reja un nuovo tentativo di convivenza è improbabile. Ma le possibilità del friulano di rimanere a Roma sono quante quelle dell'argentino di restare all'Inter. Bisognerà vedere come la penserà il nuovo tecnico (Zola?). Di certo Lotito non vorrà svendere quello che è stato il suo maggior investimento. Anche per questo la società sta già elaborando una strategia per provare a «resuscitare» l'argentino, reduce da una stagione da appena 533 minuti in campionato (10 più di Zauri) e col solo lampo del gol al Cska Mosca in Champions. L'idea sarebbe quella di proporre a Maurito di spalmare il suo ingaggio - poco più di 2 milioni - su quattro anni, allungando il contratto fino al 2016 e promettendogli un pronto ritocco in caso di ritorno agli antichi splendori. Se dovesse accettare una simile formula (con il clan che lo gestisce è un'ipotesi poco probabile) bisognerà ammorbidire il ritorno in uno spogliatoio che poco ha gradito, in passato, i suoi colpi di testa. Ma magari un anno all'Inter in naftalina ha contribuito ad aumentarne l'umiltà. In alternativa? La società è pronta ad accettare offerte intorno ai 10 milioni, che sarebbero subito reinvestiti sul mercato per arrivare ai famosi «4 campioni» di Lotito. Ma le sorprese non finiscono qui, perché da giorni rimbalza la voce di un possibile interesse della Juventus per Hernanes. In Brasile si scrive di un'offerta bianconera di 30 milioni. In Italia si vocifera di una contropartita tecnica composta da Quagliarella e Krasic. Se fosse vero, dipenderà dalla volontà del calciatore che, negli ultimi tempi, qualche piccolo segnale di insofferenza l'ha dato. Di certo, per far digerire ai tifosi una cessione simile occorrerà qualche colpo veramente importante sul mercato. E i nomi che circolano, ultimo quello di Giuseppe Rossi, promettono scintille.

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