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Lazio, sogno sorpasso

I giocatori della Lazio

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Anche nei sogni bisogna sempre fare un passo alla volta. E il primo passo, per la Lazio, si chiama Juventus. Raggiungere i bianconeri non vorrebbe dire semplicemente dare sostanza al miraggio scudetto, ma anche bypassare i preliminari di Champions che, lo si è visto con Sampdoria e Udinese, non sono una formalità. Il recupero di ieri sera ha dato notizie confortanti alla squadra di Edy Reja. I bianconeri stentano a uscire dal tunnel della pareggite e anche a Bologna hanno faticato tantissimo a trovare la via della rete nonostante l'enorme mole di gioco. In più, da ieri non sono più virtualmente in testa alla classifica. Ora bisognerà verificare la reazione psicologica di un gruppo che, finora, aveva viaggiato sulle ali dell'entusiasmo. La Lazio è 4 punti più indietro ma, reduce dalla doppietta nel derby, vive dal punto di vista mentale una situazione completamente opposta a quella dei bianconeri. Non bastasse il fattore «morale», ci sono altri indicatori a far sperare i tifosi biancocelesti. In primis il calendario. Nelle prime sette giornate di ritorno, passando tra le «forche» dell'impegno casalingo col Milan e del derby, la Lazio è riuscita a collezionare ben 15 punti. Cinque in più della Juventus, che al giro di boa distava nove lunghezze. La tendenza potrebbe non invertirsi se si dà uno sguardo alle prossime sfide. La Juventus affronterà due trasferte consecutive, Genoa e Fiorentina, prima di ospitare Inter e Napoli. Per un motivo o per l'altro, nessuna di queste partite può essere considerata agevole. Nello stesso periodo la Lazio ospiterà Bologna e Cagliari alternando le trasferte a Catania e Parma. Mai dare niente per scontato, ma l'unico impegno realmente proibitivo sembra la gita al «Massimino» contro il gruppo rivelazione di Montella. Se la classifica mette ancora davanti i bianconeri, poi, un po' più «ibridi» sono altri confronti tra le due squadre. La Juventus ha sì una difesa «blindata» (appena 17 reti subìte contro le 30 dei biancocelesti) ma al tempo stesso ha un attacco più stitico: 39 gol fatti, 2 in meno della Lazio. Non sembra un'enormità ma le cose cambiano, anche stavolta, limitando il discorso al girone di ritorno: 14 gol fatti dai giocatori di Reja; solo 7, la metà, da quelli di Conte. La Lazio può concentrarsi solo sul campionato, i bianconeri, specie adesso che la strada per lo scudetto si fa in salita, non potranno sottovalutare l'impegno in Coppa Italia, ancora di salvezza per non chiudere la stagione a «zeru tituli». Ci sarebbe poi l'aspetto fisico. La Juventus vista a Bologna, da questo punto di vista, appare in lieve ripresa. Ma i bianconeri hanno dimostrato di non saper far risultato senza giocare al massimo delle loro potenzialità. La Lazio, al contrario, nonostante sembri costantemente in affanno, ha dato prova di saper capitalizzare anche partite interpretate sottotono, magari gestendo con esperienza il risultato. Di certo i bianconeri stanno meglio dal punto di vista degli infortuni. Anche se nella prossima gara, con Chiellini e Barzagli out e Bonucci squalificato, affronteranno il Genoa senza neanche un difensore di ruolo. In quanto a esperienza a questi livelli, poi, il profondo rinnovamento della rosa bianconera ha quasi azzerato le differenze. Dipenderà anche dal manico, non c'è dubbio. Sia Reja che Conte hanno raccolto finora i più grandi successi in cadetteria. Due promozioni in A per il leccese, quattro per il goriziano. Anche in questo la Lazio è in vantaggio...

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