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Alessandro Fusco PARIGI Per le strade di Parigi imperversano nell'ordine il freddo (abbondantemente sotto lo zero), il traffico complicato dal ghiaccio e un gelido sole che sembra sfidare l'Italrugby.

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Iragazzi di Brunel, invece, sono pronti alla sfida. Nel quartier generale di Neuilly sur Seine il capitano Sergio Parisse ha aperto ufficialmente il Sei Nazioni delle novità, prima fra tutte, proprio quella dell'allenatore: «Ripartiamo dal gruppo della Coppa del Mondo e non poteva essere diversamente - ha detto il numero otto della Nazionale e beniamino della squadra parigina dello Stade Francais - ma è evidente che il metodo di lavoro di Brunel è diverso da quello di Nick Mallett, così come il loro modo di vedere il gioco. Abbiamo lavorato in queste settimane per mettere in pratica già qui a Parigi quello che ci chiede e per dimostrare di meritare il nostro posto in squadra». In effetti gli allenamenti all'Acquacetosa hanno già fatto capire che la mano di Brunel si vedrà presto sulla squadra. Del resto anche le sue scelte di formazione parlano chiaro, con sette cambi su quindici rispetto all'ultima uscita di Mallett alla World Cup contro l'Irlanda. Soprattutto i tre-quarti, con i giovanissimi Venditti, Benvenuti, Gori sono stati rivoluzionati, così come la filosofia di gioco: «Brunel - ha proseguito Parisse - crede molto nelle potenzialità di questo gruppo, noi dobbiamo essere convinti di poter raggiungere gli obiettivi che lui ci pone. Negli ultimi quattro anni abbiamo giocato molto al piede privilegiando una difesa organizzata ma non aggressiva, ora vogliamo togliere più spazio all'attacco avversario e provare a giocare in zone del campo dove prima non eravamo abituati a farlo. Ogni rugbista prende piacere nel giocare maggiormente il pallone e, se vogliamo vincere, dobbiamo prendere dei rischi nel gioco». Brunel ha più volte dichiarato che pretende dai suoi uomini ambizione e capacità di assumersi responsabilità. Parisse ha confermato questo aspetto: «Proveremo a tenere maggiormente il possesso, a muovere palla per mettere gli avversari in difficoltà - ha detto - perché questo è il gioco che Jacques ci chiede. Siamo molto più coinvolti in modo attivo nelle riunioni video e al piano di gioco, poi chiaramente spetta sempre e soltanto a noi giocatori una volta sul campo gestire nel migliore dei modi le situazioni in base a quello che abbiamo provato in settimana». Il resto del torneo prevede oggi per la 1ª giornata la sfida per la Calcutta Cup a Edimburgo tra Scozia e l'Inghilterra detentrice del titolo (ore 18) e domani un cruciale Irlanda-Galles a Dublino (ore 16, tutti i match del Sei nazioni in diretta su Sky). Il gran ballo comincia, speriamo che il primo giro di valzer non ci dia alla testa.

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