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«Non sprecheremo il regalo dello Zurigo.

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Oraviene il bello, sarà interessante confrontarsi con gli squadroni della Champions». Edy Reja tira un sospiro di sollievo, la sua Lazio sbarca ai sedicesimi di Europa League con qualche patema e attende il sorteggio di domani: «Io ci ho sempre creduto - spiega il tecnico laziale dopo il successo sullo Sporting Lisbona - perché in Europa nessuno ci tiene a fare brutte figure. Grazie agli svizzeri, ma è anche vero che la Lazio meritava il passaggio del turno più del Vaslui». La sofferenza, però, è stata tanta: «C'è stata un po' di sfortuna, ma in alcune gare ci è mancata soprattutto l'intensità necessaria a questi livelli. Eravamo più forti di altri ma in Europa questo non basta, bisogna dare comunque il 110%. Il problema è che giocano sempre gli stessi ed è difficile correre al massimo. Contro l'Udinese dovremo fare meglio, loro vanno a mille e a questi ritmi non riusciremmo a contrastarli». Il cammino europeo continua: domani si conoscerà il prossimo avversario. «Dal sorteggio vorrei una squadra abbordabile - continua il tecnico biancoceleste - ma andrebbe bene anche trovare una delle due di Manchester, per il nostro pubblico sarebbe una festa». Va in archivio una prima parte di stagione che ha visto la Lazio andare avanti in Europa e restare aggrappata alle grandi in campionato: «Considerati tutti gli infortuni do alla mia squadra il massimo dei voti. Potevamo fare qualche punto in più in casa, ma avrebbe significato essere perfetti. Ora - ricorda Reja - mancano altre due partite alla sosta e voglio fare bottino pieno per migliorare ancora la classifica». A gennaio il mercato potrebbe riservare qualche sorpresa: «Per ora mi auguro di recuperare quelli che ho. Questa rosa al completo ha grande qualità. Poi è chiaro che monitoriamo tutto il mercato, i giovani e quelli con più esperienza, ma se si deve comprare deve arrivare qualcuno che elevi ulteriormente il nostro livello». Reja chiude con qualche parola agrodolce per Cavanda che non ha sfruttato al meglio la chance di ieri: «Ha grandi mezzi ma deve maturare. Negli ultimi tempi non ha avuto gli atteggiamenti consoni per un professionista». Unica nota amara in una serata inaspettatamente felice.

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