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Lo spagnolo vince l'ottava tappa davanti a Gilbert Contador non fa più il vuoto. Hushovd resta in giallo

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Nell'attesache (da giovedì) inizino i Pirenei, quello di SuperBesse era però un traguardo molto atteso quantomeno per vagliare lo stato di forma dei vari protagonisti della Grande Boucle. Il vincitore di giornata è portoghese, si chiama Rui Costa come il celebre calciatore, e ieri è stato certamente ottimo regista del proprio successo: partito dopo 9 km in una fuga in cui c'erano altri 8 uomini, passato da un vantaggio massimo sul gruppo di 6'10" (a 105 km dalla conclusione), il corridore della Movistar è stato bravissimo sulle salitelle del finale, quando il drappello di testa si è via via scremato. Sull'ascesa di SuperBesse Rui ha staccato, con uno scatto ai 6 km, gli ultimi compagni di fuga (Riblon, Gautier e Van Garderen) e poi ha resistito ottimamente al ritorno del gruppo. Un ritorno anticipato dall'attacco, a 26 km dal traguardo, del solito impareggiabile Vinokourov. Il kazako ha prima mandato in avanscoperta il compagno Paolo Tiralongo (che con Flecha, Txurruka, Rolland e Hoogerland si è intercalato tra fuggitivi e gruppo), poi è partito fortissimo sulla salita della Croix Saint-Robert e ha guadagnato un buon mezzo minuto sul plotone tirato dai BMC di Cadel Evans. Quando Vino ha raggiunto il gruppetto di Tiralongo, il siciliano si è speso molto per permettere al suo capitano di rifiatare un po' e al contempo di guadagnare ulteriormente sul gruppo. Sull'ascesa finale il capitano dell'Astana è partito ancora una volta deciso, riprendendo gli ultimi superstiti della fuga del mattino e mettendosi alle calcagna di Rui Costa: al triangolo rosso dell'ultimo km c'erano solo 16" tra il portoghese e il kazako, ma quando tutti avrebbero scommesso che Vinokourov avrebbe preso e staccato l'avversario, quest'ultimo ha avuto uno splendido sussulto di resistenza; mentre il vecchio Alex si è all'improvviso piantato, vedendo così svanire i sogni di gloria. Con Rui Costa che andava a esultare al traguardo, il gruppo si animava proprio in quell'ultimo km. È stato Philippe Gilbert a partire ai 1000 metri, e in contropiede abbiamo assistito al tentativo di Contador, ben braccato da Andy Schleck ed Evans; agli 800 metri di nuovo Gilbert se n'è andato, e poco dopo è stato Damiano Cunego a scattare con decisione. Ma il veronese è stato chiuso da Evans, che poi è andato a prendersi il terzo posto di tappa, a 15" da Rui e a 3" da Gilbert. Nel gruppo dei migliori ha resistito ancora un incredibile Hushovd, che salva l'ormai celebre secondo di vantaggio su Evans e quindi la maglia gialla. Tra i big, ha perso terreno (1'08") solo un Gesink con problemi fisici. Oggi Issoire-Saint Flour, 208 km per fughe o, al limite, volatona finale.

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