Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Euforia Lazio

La squadra abbraccia Edy Reja

  • a
  • a
  • a

Il volo prosegue, la gente sogna, la squadra predica umiltà, Reja fa il pompiere. Lo «strano» lunedì della Lazio trascorre tra la certezza di aver superato un esame importante e la consapevolezza che, solo restando umili, si può tentare il colpaccio. E per colpaccio si intende un posto nell'Europa che conta, un posto tra le prime quattro. Qualcuno pensa anche ad altro ricordando la stagione '72-'73, quando la Lazio arrivò dalla B e accarezzò la vittoria dello scudetto per un anno intero fino alla beffa finale di Napoli. Ma era un altro calcio e allora meglio concentrarsi sul ritorno in Europa, obiettivo più verosimile per una squadra costruita in estate sull'acquisto di Hernanes e sulla conferma di un gruppo che l'anno passato aveva deluso e rischiato la retrocessione fino all'arrivo di Reja. Proprio per questo che i giocatori biancocelesti hanno scelto di attendere almeno altre 5-6 partite prima di discutere con Lotito un eventuale premio Champions. Un atto di umiltà che non contrasta con la voglia del gruppo di proseguire questo fantastico volo e dimostrare di valere le prime della classe. Intanto le agenzie di scommesse stanno correndo ai ripari e hanno abbassato le quota sullo scudetto della Lazio, da 50 a 33. In estate la vittoria finale dei biancocelesti era pagata 120.   Inoltre prosegue il boom in Borsa: ieri il titolo biancoceleste ha guadagnato un teorico 28% perché è stata bloccata subito l'asta per eccesso di rialzo, salvo poi essere riquotata in chiusura. Ora un'azione vale 0.90 centesimi di euro con un guadagno nell'ultimo mese del 125%: numeri record che confermano l'interesse degli investitori. Sul fronte squadra il momento viene vissuto con serenità ma anche la voglia di non mollare proprio ora che potrebbe venire il bello. Ledesma dal suo blog elogia tutti: «Eame superato, lazio sei diventata grande. È stata una vittoria intelligente, studiata, mirata». Soddisfatto anche Tommaso Rocchi: «Si può anche fare meglio, ma la Lazio si merita finora un bel 7». La squadra aspetta il Cagliari senza trascurare un altro avversario insidioso perché come ha ribadito Reja «sono tornato negli spogliatoi e i ragazzi mi hanno detto che mancano ancora 24 punti per la salvezza». Per ribadire che il gruppo biancoceleste resta con i piedi per terra e non cade nel tranello di sbandierare traguardi utopistici a meno di un suicidio generalizzato delle grandi. E allora «The Normale One» Edy Reja non fa voli pindarici anche se, sotto sotto, è molto soddisfatto delle risposte avute finora dalla squadra. Il nocchiero biancoceleste sta scoprendo di avere l'oro in casa sotto forma di una difesa diventata di ferro, di un centrocampo griffato da Ledesma e Brocchi con quantità e qualità, un attacco che non sarà molto prolifico ma comunque in grado di segnare cinque dei dieci gol totali. E poi c'è lui, il brasiliano Hernanes, faro della squadra in grado di illuminare finora tutte e sette le gare della Lazio. Due gol, tre azioni decisive da cui sono scaturite altrettante reti, un perfetto mix tra giocate geniali e accelerazioni mortifere. In una parola solo, un fenomeno che ormai anche Reja chiama «profeta». «Bravo profeta, ottima partita», gli ha detto il tecnico quando stava lasciando il posto a Bresciano al San Nicola. Tredici milioni benedetti, il crack della campagna acquisti laziale per la gioia di Lotito che continua a volare basso nonostante i risultati ottenuti finora. A questo punto mancano solo i tifosi, compresi quelli che non sono stati teneri in passato verso la società. Il più grande successo di questo scorcio di campionato sarebbe riempire l'Olimpico di entusiasmo come non si vede ormai da tempo. Grazie a Olimpia e agli ottimi risultati della banda di Reja, si può riuscire a centrare anche questo traguardo già domenica prossima.

Dai blog