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Il bicchiere mezzo pieno di Prandelli

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L'Italiaoffensiva che pure non segna, il Cassano a sprazzi che però mette «5 palle gol pulite pulite». Quanto alla determinazione a vincere e agli «occhi di tigre» alla Velasco, «quelli li troveremo, perchè vengono naturali quando vesti l'azzurro». La trasferta di Belfast regala al ct il solito bicchiere, metà e metà. Scontato che lui guardi a quella piena. «Dobbiamo ancora trovare meccanismi e automatismi. Però sono soddisfatto. Un'Italia offensiva, come nei miei piani. Non so se e quanto sia rivoluzionario, nella storia della nazionale: ma è il calcio come lo intendo io. Ed è questo che ho trasmesso». E per spiegarsi meglio, fa un esempio. «Abbiamo letto le statistiche della gara e capito che abbiamo recuperato tantissimi palloni nella nostra metà campo: quando lo faremo in quella avversaria mi riterrò soddisfatto». Glissa sul problema del centravanti («averne quattro e nessuno titolare non crea pressione a chi gioca»), però sa quel che manca ancora: «Ci sono zone del campo in cui pensi di aver già fatto gol, e invece non ti puoi rilassare finché il pallone non entra». «Di essere primo nel girone a questo punto me lo aspettavo: anzi, mi aspettavo qualche punto in più», dice ammettendo di aver contato sulla vittoria in Irlanda. Ricorda a tutti che quello azzurro è un progetto a medio termine. «Nessuna meraviglia se finora l'ossatura della squadra è stata composta da 4-5 giocatori, e il resto ha ruotato - sottolinea - Sono alla ricerca. E molto dipenderà dalle risposte dall'Under 21». La crescita che interessa, però, è quella della nazionale maggiore. Attorno al punto di riferimento, Cassano. Prandelli lo difende. «Antonio a intermittenza? A me basta e avanza. Sfido chiunque a trovare oggi un giocatore in grado, come lui, di mettere cinque palle gol pulite. Se avesse avuto anche la continuità, da 10 anni giocherebbe chissà dove. E poi mi è piaciuto anche il suo ordine tattico». Imprescindibile nell'Italia di Prandelli, dunque. «Per la Serbia al momento non penso a un turn over eccessivo - dice il ct - La loro sconfitta in casa con l'Estonia ci complica la vita: avrei preferito non affrontare un'avversaria ferita».

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