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Alonso ci crede

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Fernando Alonso

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SINGAPORE - Un podio per continuare a sognare il Mondiale. Fernando Alonso sbarca a Singapore per proseguire l'inseguimento iridato. Il pilota della Ferrari è reduce dal trionfo nel Gp d'Italia e ora, con 166 punti, occupa la terza posizione nella classifica che l'australiano Webber guida con 187 punti e 1 lunghezza su Hamilton. «Come benvenuto a Singapore ho trovato un bel temporale che però non ha abbassato di molto la temperatura, anzi, se possibile, ha aumentato l'umidità», dice Alonso. «Nelle due precedenti edizioni non abbiamo mai girato sotto la pioggia e le previsioni per questo fine settimana non sono incoraggianti. Ci sarà quindi un ulteriore elemento di imprevedibilità in un Gp già di per sè incertissimo», aggiunge. A Singapore, si corre di sera. «Mi piace tantissimo l'atmosfera che si respira qui: correre in notturna è stata un'ottima idea. L'orario non mi ha mai dato problemi: ho scelto di arrivare il più tardi possibile perché durante i prossimi giorni continuerò a mantenermi sul fuso europeo: a letto a tarda notte e colazione nel primo pomeriggio, tanto per fare un esempio», dice l'asturiano svelando la sua «strategia». «Nei due anni precedenti ha funzionato bene, anche grazie ad alcuni piccoli accorgimenti segreti, quindi non c'è ragione per cambiare questo approccio». «Per quanto si è visto nelle prime due edizioni questo tracciato si sposa piuttosto bene col mio stile di guida: i due piazzamenti sul podio in altrettante gare mi hanno fatto arrivare qui con fiducia», continua Alonso, che nel 2008 ha vinto nella gara condizionata dal cosiddetto «crashgate», l'incidente occorso a Piquet jr e pianificato dai vertici Renault. «So bene che un nuovo piazzamento fra i primi tre sarebbe molto importante per la classifica e sono convinto che, se sapremo fare tutto alla perfezione, ce la potremo fare. Lo abbiamo dimostrato a Monza e abbiamo tutte le carte in regola per ripeterci», dice il ferrarista. «Il tracciato assomiglia abbastanza a quello di Montecarlo come caratteristiche: lento, con tante ondulazioni e con la necessità di avere tanto carico aerodinamico. E se nel Principato la F10 si era comportata piuttosto bene, allora c'è un altro fattore su cui contare per affrontare con fiducia questo appuntamento», osserva. «Detto questo - conclude - nessuno di noi si scorda le parole che ci ripete costantemente il nostro capo, Domenicali: manteniamo i piedi per terra, restiamo umili e concentrati perché gli avversari sono forti e determinati».

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