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Chapeau per Christophe Lemaitre

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LaRussia, perché è la Russia. La Gran Bretagna, perché da quelle parti la disciplina è un dogma dai banchi elementari ai collegi universitari, e perché l'occhio e l'avvicinamento ai Giochi olimpici di Londra sono uno stimolo e una necessità. La Germania, perché dispensa al mondo cultura atletica da metà Ottocento. La Francia, perché investe molto nella disciplina a livello giovanile dopo essere venuta a lezione dagli italiani, all'epoca protagonisti, a metà degli anni '80. E l'Italia? L'Italia di Barcellona è stata innegabilmente un'altra rispetto alle due precedenti, mediocri edizioni continentali di Monaco e di Göteborg e al fallimento collettivo registrato nella scorsa stagione ai Mondiali di Berlino. Aria nuova, certamente, e giovani di carattere, uomini e donne, su cui contare. Classifiche a parte, la ventesima edizione dei campionati europei passerà tuttavia alla storia per un ventenne dal volto anonimo e dalla tecnica di corsa approssimativa. Con le sue affermazioni, Christophe Lemaitre ha realizzato una mezza rivoluzione biologica, per l'età e per la superiorità mostrata. Si è molto enfatizzato sul colore di pelle di un atleta approdato casualmente all'atletica che già nelle categorie giovanili s'era perentoriamente imposto vincendo il titolo mondiale sui 200 metri nel 2008 e quello europeo sui 100 l'anno successivo. Pelle a parte, elemento che continuerà inevitabilmente ad essere oggetto della curiosità dei più e di attenzione esagerata ogniqualvolta il ventenne nato e cresciuto nel Sud-ovest della Francia sarà opposto ad atleti di colore come Usain Bolt, Asafa Powell o Tyson Gay, con le due affermazioni individuali Lemaitre ha realizzato a Barcellona quanto riuscito in passato solo a sei atleti, tra cui, nel 1978, al Pietro Mennea di Praga. Con il successo nella 4x100 è andato oltre. Ma, al di là dei vistosi margini di miglioramento possibili nell'acerba tecnica di corsa del giovane, tra cui una pessima partenza e forti sbilanciamenti in curva, è l'età a stupire del personaggio, perché quando l'azzurro realizzò nella Città d'Oro la magistrale doppietta di anni ne aveva ventisei. Attorno al francese s'è già scatenata la caccia degli organizzatori dei meeting europei. Il Weltclasse di Zurigo ha già fatto centro: il 19 agosto, Lemaitre correrà i 200.

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