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Ranieri in ritiro si coccola il «nuovo» Menez

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Ilbar dell'area vip del ritiro non sarà Teano, ma ospita incontri che non possono lasciare indifferenti gli storiografi romanisti. Bruno Conti si affaccia e ritrova Roberto Pruzzo, il compagno di tante battaglie memorabili che adesso ha un debole (calcistico, ovviamente) per Vucinic, Francesco Totti, oggi atteso in conferenza stampa, sale le scalette che conducono dal campo al bar e raggiunge papà Enzo (Ilary, secondo gli ultimi sussurri, sembra che non salirà a Riscone). Menez non è ancora Totti, Conti o Pruzzo ma potrebbe scrivere pagine importantissime della futura storia giallorossa. Magari, come nel primo test stagionale, anche da centrocampista. Ranieri, dopo aver usato in passato parecchio bastone, è passato alla carota: «Bravo Jeremy... vedi che così recuperi il pallone». Nella testa di tutti c'è il tridente atomico, ma forse la situazione che intriga maggiormente Ranieri è lo spostamento del francesino sulla linea dei centrocampisti. Se Menez studia da centrocampista, Pizarro non ne ha assolutamente bisogno. Anche per il cileno, sempre assente sul campo dall'arrivo a Riscone, solite razioni di palestra e fisioterapia. La situazione, comunque, resta sempre «sotto controllo». Così come l'affaticamento mattutino di Cerci e lo scontro di gioco nel pomeriggio tra Vucinic e Simplicio. Seduta pomeridiana con qualche novità rispetto alle precedenti: divisione in due gruppi e una parte di allenamento incentrata sulla resistenza.

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