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La Lazio ha il mal d'attacco

Rocchi e Zarate

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Ventuno gol segnati in ventisei partite, penultimo attacco del campionato (solo il Livorno ha fatto peggio con diciassette reti), punte latitanti con bottini personali imbarazzanti. Tre gol per Cruz, Floccari e Zarate, due per Rocchi, eppure proprio il reparto avanzato sembrava sulla carta il più forte della Lazio. E invece davanti c'è il deserto e per tenere la banda di Reja sopra la linea di galleggiamento sono serviti quattro gol dei difensori nelle sette partite del girone di ritorno (due di Stendardo, uno di Siviglia e Kolarov). Il tecnico sta lavorando tantissimo su questo problema ma finora i risultati non sono stati incoraggianti. Al di là delle scelte per Zarate sembra esserci meno spazio. Sabato sera non è entrato nemmeno nel secondo tempo anche se Reja ha spiegato che i problemi fisici di Brocchi e Siviglia gli hanno fatto sprecare i cambi ma resta la sensazione che in questo momento serva la praticità e il tecnico friulano preferisce schierare la coppia Rocchi-Floccari. I ricami del talento argentino sono finiti in secondo piano ma per salvarsi la Lazio deve tornare ad affidarsi anche al suo giocatore migliore che l'anno scorso ha trascinato la squadra per tutta la stagione. Di certo la sfida contro la Fiorentina ha confermato vizi strutturali e una modesta tenuta fisica nonostante gli avversari avessero giocato il recupero col Milan mercoledì scorso e quindi dovevano accusare la stanchezza prima dei laziali. Tant'è, non c'è tempo per riflettere anche perché nel mirino c'è la gara contro Samp. A Genova serve un'altra mentalità perché bisogna avvicinare il primo possibile quota quaranta che vuol dire salvarsi in questa stagione maledetta. I risultati di ieri permettono alla Lazio di giocare le prossime due gare con meno pressione perché, se dopo il pari di Keirrison sembrava tutto compromesso, aver aumentato il vantaggio sulla terzultima a tre punti è sicuramente un segnale positivo per il prosieguo del campionato. I veri laziali hanno esultato al gol del Siena che ha portato la rivalutazione del risultato di sabato sera. Discorsi tristissimi ma la realtà è questa. Intanto Reja ha deciso di andare avanti con la difesa a quattro e con Mauri. Il centrocampista non gode di grandi simpatie dei tifosi ma è molto stimato all'interno della squadra. In più il crollo della Lazio sabato sera è coinciso con la sua sostituzione tanto che dallo spogliatoio arriva chiaro un messaggio per i tifosi: giù le mani da Stefano Mauri, l'equilibratore.

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