Lippi vota per i "bamboccioni"
Un po' per necessità, un po' perché magari ci crede davvero. La conferenza stampa di Marcello Lippi che ha aperto il ritiro di tre giorni della Nazionale alla Borghesiana di Roma si è trasformata principalmente in un elogio dei giovani, che «non sono meno maturi rispetto a quelli di qualche anno fa, ma semplicemente figli del proprio tempo». Un modo per rispondere indirettamente a Mourinho che non perde occasione per dare addosso all'indisciplinato Balotelli, ma anche per rimbrottare tutta quella classe dirigente che «prima li chiama "bamboccioni" ma poi si guarda bene dal liberare le poltrone e responsabilizzarli». «A me piacciono moltissimo i giovani», ha aggiunto Lippi. E non potrebbe essere altrimenti, guardando quanti volti nuovi in azzurro si aggirano nella hall del centro sportivo alla periferia della Capitale. Manca Santon - «non trova spazio nell'Inter, mi dispiace per lui ma non entro nel merito di certe scelte» - ma c'è Biondini, che è arrivato alla Borghesiana proprio in macchina col ct. Ci sono Maggio, Cassani, Candreva, Palladino e Galloppa, l'unico ad aver già assaggiato la Nazionale in passato. E poi c'è Montolivo, che giovane lo è ancora, ma di possibilità con la maglia dell'Italia se n'è già giocate tante, e se non fosse stato per l'infortunio di De Rossi sarebbe rimasto a Firenze. Già, gli infortuni. Sono questi il vero cruccio di Lippi, che probabilmente avrebbe voluto affrontare il doppio impegnativo confronto con Olanda e Svezia in maniera diversa. Perché c'è una scaramanzia da onorare - quattro anni fa, prima del Mondiale tedesco, gli azzurri si erano imposti sugli «orange» per 3-1 - e perché di occasioni per testare il gruppo prima della partenza per il Sudafrica ne son rimaste poche. Solo un'amichevole a marzo, con una squadra che, nelle intenzioni del ct, dovrebbe essere «una forte nazionale africana». In quell'occasione, le convocazioni di Lippi saranno le quasi definitive: «È difficile ipotizzare - ha spiegato - che chi non sarà stato chiamato fino a quel momento possa rientrare in seguito». Un modo ulteriore per chiudere la porta a Cassano e Totti senza nominarli. In mattinata, alla lunga lista degli indisponibili si è aggiunto anche Buffon. Il portiere della Juve è rimasto a Torino con un febbrone. Se dovesse passargli in fretta si aggregherà al gruppo domani. In caso di complicazioni, con lo spettro della «suina», giocherebbe Marchetti. Ma Lippi è fiducioso: «Buffon ha sette vite, è un canarino scolpito nel marmo». Anche i presenti non se la passano benone. Ieri in tre non hanno preso parte all'allenamento (terminato con una partitella a ranghi misti decisa da un gol di Camoranesi). Si tratta di Pazzini (problemi muscolari), Montolivo (contusione alla caviglia) e Legrottaglie (problemi toracici e tosse). Nessuno dei tre è però in dubbio per la gara di sabato a Pescara.