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Attese eccessive dopo la Supercoppa

Claudio Lotito con la Supercoppa Italiana conquistata a Pechino dalla Lazio

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Il problema della Lazio non è quello di una precaria posizione in classifica (ci sono squadre con meno punti e con organici più modesti) ma quello di fare accettare la situazione ad un pubblico che ormai sperava che i tempi della serie B (ben undici campionati tra i cadetti) fossero definitivamente superati e si era abituato a ruoli più importanti, a prescindere dallo scudetto targato Cragnotti e Mancini.   Poco importa, al tifoso, che Claudio Lotito abbia salvato un club avviato al fallimento, interessa ancor meno che la Lazio si sia avviata ad un regime di austerità e di pulizia amministrativa ed anche che abbia messo ordine nei conti e negli stipendi dei giocatori. Personalmente ho sempre riconosciuto a Lotito di avere compreso e sostenuto, prima e meglio di alcuni suoi colleghi, che il problema dello stadio è alla base del buon funzionamento di un club anche se su questo terreno è stato battuto sul tempo dalla Roma. Purtroppo non basta presentare in pompa magna, come ha fatto la Roma, un progetto per risolvere una situazione che in questa città troverà sempre ostacoli di ogni genere. Peraltro Lotito non può pretendere di gestire da solo la Lazio né pensare di poter fare a meno di una struttura organizzativa, di un direttore tecnico, di un manager, di un ufficio stampa. Tanto meno può pensare di risolvere i problemi con provvedimenti isterici quali sono i ritiri ed il silenzio stampa. Mi auguro che l'idea di non comunicare alla stampa il numero degli spettatori e gli incassi delle partite della Lazio, un atteggiamento che Lotito condivide con il presidente del Cagliari, Cellino non voglia nascondere nulla ma sicuramente contribuisce al alimentare l'idea di un disordine organizzativo che non è in linea con il rango di una squadra importante.   È giusto che non ceda ai ricatti che giocatori e procuratori esercitano ormai come abitudine ma non può permettersi di non utilizzare due giocatori regolarmente pagati, e sicuramente utili, come Pandev e Ledesma per affermare una questione di principio. A monte di tutto questo, c'è il problema che una situazione di classifica nella quale si trova la Lazio sarebbe facilmente gestibile in un ambiente più tranquillo e meno ambizioso e non dove i tifosi ritengono (abitudine diffusa anche sull'altra sponda del Tevere) di essere gli autentici proprietari del club.   La vittoria nella Supercoppa ed i sei punti conquistati nelle prime due partite hanno creato attese eccessive ma hanno rappresentato un credito che la squadra ha poi rapidamente bruciato subendo quattro sconfitte in casa. Per la Lazio giunge a proposito la sosta del campionato ma proprio per questo i provvedimenti che ho definito isterici sono stati certamente inopportuni. Questo in attesa di sapere come si concluderanno le vicende giudiziarie di questi giorni. La solitudine alla quale Lotito si è votato è certamente un atto di presunzione, che può anche non essere un difetto se solo sarà in grado di potersela permettere.  

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