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Formula Uno, weekend degli addii

Kimi Raikkonen

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Sembra studiata apposta l'ambientazione crepuscolare di Abu Dhabi. Il Gran Premio partirà alle 17 locali (14 italiane) illuminato dalla luce del sole e vedrà la bandiera a scacchi sotto i riflettori. E quale scenario migliore per il tramonto di una stagione di Formula Uno? Specie se, come in questo caso, l'ultimo Gp coinciderà con una serie di addii che, in una maniera o nell'altra, renderanno il prossimo campionato molto diverso da quello attuale. È innanzitutto l'ultimo Gran Premio di Kimi Raikkonen sulla Ferrari. Il finlandese se ne va dopo tre anni di alti e bassi, in cui ha conquistato un titolo mondiale al primo tentativo per poi smarrirsi e ritornare combattivo quando il suo addio era stato deciso. Nel bene e nel male è entrato nella storia della Rossa, come ha ribadito Luca di Montezemolo, volato in Asia anche per rendergli un ultimo omaggio. Il suo futuro resta un mistero: si moltiplicano le voci di un anno sabbatico che sarebbe, probabilmente, l'anticamera del ritiro. Non farà la storia ma è comunque importante il terzo posto nella classifica costruttori, ultimo traguardo che la Ferrari chiede al finlandese. Abu Dhabi è un circuito inedito, quindi è difficile prevedere il comportamento della Rossa. Il carico dinamico medio-alto dovrebbe sfavorirla, l'asfalto nuovo di zecca, tenendo presente quanto la F60 soffre sulle superfici sconnesse - vedi Singapore -, potrebbe essere un vantaggio. Il secondo addio è quello della Bmw alla Formula Uno. I tedeschi se ne vanno dopo poco più di tre anni in cui non hanno mai ottenuto risultati degni dei soldi investiti. La scuderia è stata acquisita dal misterioso gruppo svizzero Qadbak, ma non è ancora chiaro se sarà al via nella prossima stagione. Molti team - Williams in testa - si oppongono alla presenza di una 14ª squadra. E a proposito di grandi costruttori, non è un addio ma certamente un primo passo verso il divorzio quello tra McLaren e Mercedes. Le Frecce d'Argento saranno ancora motorizzate dai tedeschi ma solo come team «cliente», mentre Norbert Haug punta ora a controllare la Brawn Gp. Brawn che l'anno prossimo potrebbe schierare come pilota Nico Rosberg che, sempre in tema d'addii, ha salutato ieri ufficialmente la Williams, squadra con la quale cinque anni fa aveva debuttato in Formula Uno e che l'ha lanciato come uno dei giovani piloti più talentuosi. Infine sarà, salvo improbabili colpi di scena, anche l'ultima gara del kers, il contestatissimo dispositivo tecnologico che, in un certo senso, simboleggia tutto il caos tecnico-regolamentare di questa stagione. Se ne va il kers come se n'è andato, una settimana fa, Max Mosley, che l'aveva imposto ai team. La Formula Uno del 2010 sarà marchiata Jean Todt. Quanto questa staffetta si traduca effettivamente in cambiamento è la scommessa su cui si regge la stessa sopravvivenza del circus.

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