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Cruz-Juve è caccia al tredici

Julio Cruz

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La doppietta realizzata contro il Chievo ha consentito alla sua squadra di mantenere la vetta della classifica e quell'entusiasmo necessario per affrontare la corazzata bianconera. Fiuto del gol, dedizione alla causa e senso di appartenenza sono i lineamenti che disegnano il ritratto del calciatore argentino, cresciuto nel vivaio del Banfield ed esploso con la maglia del River Plate. L'esperienza con il club platense gli ha regalato gol, fama e un soprannome curioso e singolare: el Jardinero. Il nomignolo arrivò dopo che un giornalista argentino lo scoprì durante un'escursione in trattore sui campi da gioco dei Millionarios. Con il soprannome, tuttavia arrivò anche un biglietto aereo per l'Europa, destinazione Olanda. Dopo le 16 reti segnate col Banfield e altre 17 con il River Plate, ne arrivarono 50 con la maglia del Feyenoord. Per attirare l'attenzione dei dirigenti del Bologna bastarono 3 stagioni a grandissimi livelli coronati con la vittoria dello scudetto e della Supercoppa d'Olanda. L'esperienza italiana partì con qualche critica e pochi gol: gli inizi in Emilia non furono esaltanti, ma cammin facendo l'attaccante di Santiago riuscì a collezionare 27 presenze e sette reti. Da quel momento in poi la carriera di Cruz è stata un escalation di successi. la Supercoppa Italiana vinta a Pechino contro i suoi ex compagni dell'Inter è stato l'ultimo trofeo di una lunga serie: 2 campionati argentini con il River Plate, 1 titolo in Eredivise con il Feyenoord, una Supercoppa olandese, 4 scudetti, 2 successi in Coppa Italia e 3 in Supercoppa con il club nerazzurro. Ora, da ex attaccante dell'Inter, cercherà di fare un favore ai suoi ex compagni di squadra e al suo ex presidente Moratti, incontrato a Milano all'indomani della sua prima doppietta con la maglia laziale. In carriera ha già segnato 200 gol, dodici dei quali «dedicati» alla Vecchia Signora. Cruz è la bestia nera dei bianconeri: l'argentino ha segnato alla Juve 2 gol in Champions League con il Feyenoord, 5 in serie A con Bologna e Inter, 2 reti nel trofeo Tim, e altre 3 in Coppa Italia sempre con la maglia dei nerazzurri. L'attaccante sogna di «fare tredici» e anche Ballardini condividerebbe volentieri tale scommessa. Anche perchè, visti i risultati finora ottenuti, partire con Cruz al centro dell'attacco non sarebbe assolutamente una scommessa. Anzi.

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