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Alessandro Fusco Marcello Lippi l'aveva definita alla vigilia ìun premio, ma soprattutto un'occasione.

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Moltidi essi hanno saputo sfruttarla. A cominciare da D'Agostino, regista dal sinistro-radar, perfettamente a suo agio nel 4-3-3 disegnato da Lippi e capace di proporsi come qualcosa di più che un'alternativa a Pirlo, oltre a rendersi pericoloso nelle conclusioni da fermo (un palo direttamente su corner). Anche Giuseppe Rossi ha rubato la scena, non solo per il bellissimo gol dell'1-0 messo a segno al 20' con un perfido sinistro da fuori area a chiudere una combinazione D'Agostino-Mascara (anche il catanese ha destato una buona impressione). Il campioncino del Villareal ha ricamato gioco mostrando grande disponibilità nei confronti dei compagni, un elemento ormai maturo per la massima ribalta. E poi Foggia, il genietto della Lazio capace di spunti frenetici, di giocate illuminanti e di un gol-gioiello al 53' con un tocco sotto che scavalca Tuffey dopo un tunnel all'incerto Casement. Qualche rimpianto in più per i biancocelesti, protagonisti di un campionato che avrebbe potuto produrre molto di più. E ancora, il «bambino» di Mourinho, Santon. Il diciottenne nerazzurro corona con l'esordio azzurro un anno che dimenticherà mai. Solo 12 mesi fa, infatti, disputava le fasi finali del campionato Allievi, ieri si è confermato come uno degli esterni bassi più promettenti del panorama internazionale. E poi la bella storia dell'esordio con gol al 73' da centravanti di razza del 30enne Pellissier, leader del Chievo-miracolo, il rientro dopo l'infortunio al ginocchio del ringhioso Gattuso, l'altro esordio di Mascara, primo catanese nella storia della Nazionale, la prima volta in porta del cagliaritano Marchetti, vero dopo-Buffon made in Italy in un momento in cui i portieri italiani sembrano diventati rari come i quadrifogli. Insomma, un ricco tributo da parte del ct Lippi ad un campionato che offre ancora qualcosa, nonostante il dominio assoluto dell'Inter ne uccida lentamente l'interesse. Un tributo per cui l'allenatore campione del mondo è stato ampiamente ripagato con prestazioni sopra le righe di molti dei virgulti azzurri, in controtendenza rispetto alla tradizione che vuole i giocatori italiani poco propensi agli impegni amichevoli di fine stagione. Merito di Lippi, bravo come spesso gli capita a motivarli, ma anche dei numerosi obiettivi che si avvicinano per il gruppo azzurro. La strategia del ct, quella di conservare l'ossatura dei suoi veterani mondiali integrandola con i migliori prodotti del campionato, sta dando i suoi frutti e Lippi avrà agio di metterla a punto senza fretta, il disegno si va compiendo. E alla fine Lippi è soddisfatto: «Si sono impegnati tutti, mi sono piaciuti. Santon? È stato bravo e sono sicuro che non si monterà la testa. Il pari tra Bulgaria ed Eire, gara del nostro girone? Va benissimo».

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