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Petacchi, bis rosa

Alessandro Petacchi

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Non era scontato ripetersi, per AleJet, in una tappa come quella di Valdobbiadene: tanti saliscendi nel finale, e quindi la necessità di tenere i nervi saldi e di aprire 100 occhi per evitare i mille inghippi che sono nascosti nelle pieghe di frazioni tanto complicate. E la prova di questo assioma è che qualcuno più distratto o più sfortunato di altri è caduto e ci ha rimesso anche parecchio, o è rimasto comunque intruppato nelle retrovie, e ugualmente ci ha rimesso parecchio. Peggio che a tutti gli altri è andata a Chris Vande Velde, che a circa 60 km dal traguardo, è finito per terra e probabilmente si è rotto un femore. Ma non hanno molto da sorridere anche Denis Menchov e Mauricio Soler, uomini di classifica rimasti attardati in seguito a una caduta a 10 km dalla fine, e giunti al traguardo con (rispettivamente) 24" e 1'25" di ritardo. Con loro, è rimasto nelle retrovie anche quel Mark Cavendish che, a quel punto, ha capito che dovrà per forza tornare al Giro d'Italia se vorrà ottenere una vittoria in maglia rosa. Con circa 60 uomini rimasti davanti dopo la caduta dei 10 km, l'annunciatissimo e attesissimo attacco di Bruseghin, che correva in casa e aveva sulla strada un impressionante stuolo di tifosi, è arrivato ai 3 km: Marzio ha guadagnato qualche decina di metri, ma si è poi visto risucchiato ai 2 km dal gruppo anticipato da un ottimo Visconti col pallino del contropiede. L'azione del siciliano, anche più bella di quella di Bruse, è parsa a un certo punto destinata ad avere una certa fortuna, ma - ormai si era praticamente con la volata lanciata - è sfumata ai 200 metri, quando Pozzato ha provato ad anticipare i velocisti, ma altro non ha fatto se non tirare la volata a Petacchi. E AleJet, dopo aver impressionato tutti a Trieste, stavolta non ha avuto bisogno di fare miracoli, ma la sua progressione gli è bastata per schienare gli avversari superstiti: un Farrar sempre più convincente, poi Francesco Gavazzi e Dario Cataldo, e un Damiano Cunego che si presenterà oggi (nella Padova-San Martino di Castrozza, primo arrivo in salita, 162 km, diretta Rai3 dalle 15.30) come uno dei favoriti per il successo, insieme a Di Luca e Garzelli tra gli altri. Basso, Armstrong e Leipheimer, meno veloci, si accontenteranno di arrivare nel primo gruppo.

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