Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Zarate cresce e Rossi se lo coccola

Zarate (Foto GMT)

  • a
  • a
  • a

Il nome, ai più diceva poco o nulla: notizie scarne, frammentarie che viaggiavano grazie al tam tam radiofonico e che informavano i sostenitori sugli sviluppi di una trattativa che si stava sviluppando a Doha, capitale dello stato di Dubai. Due giorni di colloqui prima di arrivare alla fumata bianca: il 28 giugno la Lazio confermava l'acquisto di Zarate. L'attaccante, già campione del mondo con la nazionale argentina under 20, sbarcava a Roma una settimana dopo: arrivo all'alba a Fiumicino, pochi tifosi ma tanta curiosità di vederlo all'opera. Rossi è perplesso, Lotito ne è entusiasta, sa di avere per le mani un diamante grezzo. «Zarate è il nostro Messi - arriva a dire il numero uno biancoceleste - suscitando sulle prime ilarità e facili sorrisi. Nelle amichevoli non brilla, gioca poco anche perchè l'allenatore - vista l'assenza di Rocchi - preferisce puntare sul nigeriano Makinwa. L'argentino scalpita, vorrebbe spaccare il mondo ma resta in silenzio: suda, lavora e non parla. Arriva il giorno della presentazione all'Olimpico contro il Paok Salonicco: Zarate si accomoda in panchina. È la scintilla che innesca il fenomeno. Zarate non è pienamente soddisfatto della sua condizione atletica: per questo telefona al prepatore atletico della selezione Under 20 argentina, lo convoca a Roma, inizia ad allenarsi al Circolo Parioli nei momenti di tempo libero. Si sottopone tutti i giorni a un doppio qallenamento, mattina e pomeriggio, non si risparmia mai. Arriva l'esordio in Coppa Italia contro il Benevento, la Lazio vince ma Zarate va in panchina e non gioca neppure un minuto. L'attaccante è sul punto di esplodere, lo tengono a freno Josè Alberti - l'uomo che lo aveva segnalato a Lotito - e Luis Ruzzi, l'amico che ha chiuso la trattativa con gli arabi a Doha e che lo segue come un'ombra da quando è a Roma. Poi arriva la svolta, a 48 ore dall'esordio in campionato con il Cagliari. Sarebbe stato Lotito - secondo i ben informati - a chiamare il tecnico e a pretendere l'impiego dal primo minuto dell'argentino. Leggenda metropolitana? Forse. Ma sta di fatto che fino a quel momento Zarate e Pandev hanno giocato insieme soltanto una manciata di minuti. Il resto è noto: sette gol e quattro assist vincenti nelle prime 15 giornate di campionato, una rete preziosissima in coppa Italia contro il Milan a San Siro che contribuisce a qualificare la Lazio ai quarti di finale. Ieri l'argentino ha interrotto anzitempo l'amichevole contro il Tor Sapienza: solo un colpo alla coscia, a Udine ci sarà.

Dai blog